Guisgard fissò Talia.
Fissò i suoi occhi colmi d'ansia, di preoccupazione, di paura.
Ad un tratto afferrò le mani di lei e le strinse.
Poi la baciò.
“Ti amo...” disse in un sussurro “... ti amo e ti prometto che non accadrà nulla...” sorrise lievemente “... e tu sei la mia Fortuna...”
Salirono allora in coperta e subito Austus si avvicinò loro.
“Qui terminano le Flegee...” mormorò “... e vi è solo mare aperto...”
“Prendi le carte nautiche.” Fece Guisgard. “Voglio darci un'occhiata.”
Controllarono così le carte.
“Non vi è nessuna isola qui nel raggio di miglia...” fissandole Guisgard “... ma solo mare... mare e nient'altro...”
“Dobbiamo tornare indietro.” Preoccupato Austus. “Sono acque sconosciute queste...”
Guisgard allora fissò il mare, come a cercare una risposta o forse un segno.
“Quell'isola è reale...” all'improvviso Fulsin “... esiste e ci sta osservando...”
Ad un tratto grosse e scure nuvole apparvero lungo l'orizzonte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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