L’ordine del capitano spagnolo non fu discusso.
I miei occhi incrociarono quelli di Guisgard... sapevo che in essi avrebbe letto turbamento e paura, avrei voluto spiegargli tante cose ma non c’era tempo.
Subito dopo, infatti, si udirono dei passi imperiosi sul ponticello che saliva sulla Santa Rita ed il capello, poi il volto e l’intera figura di Musan apparvero oltre il parapetto, che scavalcò e scese tra noi.
Io, quasi involontariamente, allora, mi feci indietro... un piccolo passo dopo l’altro mi trassi più indietro, dietro Guisgard e Donna Ines... nascosta.
E da qui, da quella posizione protetta, osservai la scena con una strana inquietudine in fondo al cuore...
Musan...
Musan e Maraiel...
Musan che non aveva mai neanche accennato a Maraiel, prima...
Musan e le sue spiegazioni circa ciò che era accaduto a Balunga...
spiegazioni deboli...
Osservavo quell’uomo vicina a Maraiel e una stranissima ed inspiegabile sensazione mi attanagliava il cuore... come una sorta di cupo disagio... paura...
Seguii quello scambio di battute dalla mia postazione defilata, con la sensazione che qualche cosa non tornasse... con la sensazione che ci fosse qualche cosa di orribile nell’aria...
Ed, infine, accadde qualcosa di orribile...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Allora mia nipote mente quando dice di aver parlato proprio con lei prima di fuggire dal palazzo, giusto?”
Tutti allora fissarono Musan.
Ma questi, sentendosi perduto, afferrò Maraiel ed estratto un pugnale lo puntò al collo della piccola.
“Nessuno si muova o le tagliò la gola!” Minacciò.
Ines lanciò un grido e la bambina cominciò a piangere.
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Donna Ines gridò...
Maraiel gridò, e poi si mise a piangere...
Il capitano spagnolo serrò la spada, ma rimase immobile, pietrificato...
A me mancò l’aria... i miei occhi si spalancarono come se, improvvisamente, vedessero con assoluta ovvietà ciò che fino a quel momento era sfuggito loro... come se, ad un tratto, ogni tassello del mosaico avesse trovato il giusto ordine...
ed anche io gridai.
Gridai sommessamente, quasi cercassi di dominare quel terrore dilagante...
“Musan!” dissi allora, facendomi istintivamente avanti ed avvicinandomi a lui e a Maraiel con le mani alzate “Musan, per l’amor del Cielo... no! Vi prego... lasciate Maraiel. E’ solo una bambina. Vi prego, datemela... non fatele del male... lasciatela venire qui, Musan! Per voi è finita in ogni caso... ed io ora capisco tutto: capisco perché cercavate di incolpare mio nonno, la Compagnia, gli indigeni, gli Inglesi... cercavate un capro espiatorio, non è vero? Ma Maraiel non ha colpa di questo... lasciatela andare... per favore!”