Stanotte, nel mio giro d'ispezione fra le strade di Camelot, mi sono imbattuto in alcune pagine scritte tempo fa.
In verità le cercavo.
E rileggerle è un po' come tornare in quella piccola chiesa, ascoltare quella musica lenta, guardare i dipinti della vita del Sommo Poeta e della sua meravigliosa musa, fissare la cesta con versi e pensieri di tanti innamorati e assopirsi in quel luogo fuori dal mondo.
Immaginare allora il via vai che si sente oltre la porta per la strada e percorrere con la mente il tratto fino alla casa di Dante.
Entrarvi e cercare, alla parete dove è scritta tutta l'immortale Commedia, i versi forse più belli, quelli del V canto dell'Inferno.
No, non è vero...
La scrittura per straordinaria e magica che sia non può far rivivere un mondo.
Io posso rileggere anche mille volte queste pagine, ma stanotte non sono là.
Non posso parlare con Beatrice come ho fatto tante volte, né immaginare di uscire in strada e cercare la mia musa.
Non sono là.
Come un Ulisse esiliato vago tra sogni e ricordi dispersi in questa notte fatta di silenzi e illusioni, slanci e speranze, alla ricerca di un regno del quale incoronarmi re.
Come un Conte di Montecristo mi illudo che il tesoro della scrittura possa ridarmi, stanotte, la mia casa e il mio mondo.
Come un Romeo, disperso a Mantova, piango le mura di Verona e il balcone dove sorge l'alba.
Eppure la sento quella musica.
O forse è solo l'eco del mio cuore.
Ulisse aveva Atena come protettrice.
Edmond Dantes vedeva la Fortuna promettere vendetta alle sue disgrazie.
Romeo vantava un frate come consigliere.
Ed io?
Io forse ho una vecchia promessa a cui aggrapparmi.
Una promessa fattami proprio in questa chiesa.
Una promessa che stanotte sarà la mia Stella del Nord per ritrovare Itaca, la mia mappa per scoprire quel tesoro che resta l'unico pegno che il mio cuore chiede alla vita.
Una promessa simile ad un antidoto per ingannare la notte indifferente e vincere l'odio dei Capuleti, che come indefiniti fantasmi mi vogliono lontano dalla città che tanto amo.
Si, farò così.
Mi aggrapperò a quella promessa.
Una promessa fatta di segni e sogni.
Una promessa mai dimenticata e sussurratami proprio da quella Beatrice.
Quella Beatrice che è la mia custode, la mia Fortuna e la mia consigliera.
Quella Beatrice che è antica, eterna e dolce amica...
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