ecco il canto del Bardo che sul liuto posa a musica soave la mano...
una mano tremolante che annaspa sulle corde dell'anima affannata,
incapace di portare la sua voce sulla soglia antica attesa e sperata,
con i suoi occhi velati di malnconia che cercano un brandello di memoria,
oggi, che in quei giardini pensili, si è smarrito tra i vortici della sua storia...
Taliesin, il bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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