Guisgard fissò Talia e un vago sorriso apparve sul suo volto.
“Allora...” disse ai suoi uomini “... avete sentito, amici miei! La nostra bella dama ha sollecitato il vostro spirito d'avventura! Avanti, chi si fa sotto? Perchè, secondo il regolamento” fissando Talia “spetta poi al capitano scegliere tra i vari volontari.” Tornò a guardare i bucanieri. “Allora?”
“Io verrei, capitano, ma...” disse Emas.
“Lo so, tu devi pensare al timone in assenza di Austus.”
“Io verrei, ma...” fece Gwin.
“Ma hai moglie e figli, lo so.” Sarcastico Guisgard.
“Dieci figli, capitano.” Annuì Gwin. “Ed anche i miei vecchi genitori hanno bisogno di me.”
“Verrò io, capitano.” Avanzando di un passo Fulsin.
“Meglio di no.” Disse Guisgard. “Sei quello con più esperienza e ti voglio a bordo in mia assenza.”
Tornò allora a fissare Talia.
“Quanto a te” avvicinandosi a lei “potrei dire che sei l'unica donna a bordo... e se sparisci anche tu su quella nave? Portuga è lontana ed io poi resterei almeno un paio di settimana senza compagnia femminile. Ti sembra giusto?” E le fece l'occhiolino.
Ma proprio in quel momento alcune figure apparvero sul ponte dell'altra nave.
“Eccoli!” Gridò Emas. “Sono loro!”
Tutti si voltarono a guardare.
Erano infatti Austus, Rynos, Joao, Maras e Cavaliere25.
Furono così aiutati a tornare a bordo e subito, per ordine di Guisgard, le cime che tenevano legate le due navi furono mollate.
“Ma dove eravate finiti?” Chiese loro Guisgard.
“Quella nave è come un labirinto...” rispose Rynos “... e sembrava di essere sempre allo stesso posto... non avevo notizie degli altri, poi sono riuscito a trovare Cavaliere25 in una cabina... e sorpresa, lì c'era l'unico essere vivente di quella nave.” E mostrò il pappagallo sulla spalla di Cavaliere25. “E' stato questo pennuto a permetterci di ritrovare gli altri e poi a farci uscire dalla stiva di quella nave.”
Guisgard fissò il pappagallo e sorrise.
“E come ci è riuscito?” Chiese ai suoi uomini.
“Perchè sa parlare.” Rispose Austus.
“Davvero?”
“Si, capitano!” Annuì Rynos. “E mi prenda un colpo se poi si riesce a farlo smettere!”
“E ha un nome?” Ridendo Guisgard.
“Becco di Ferro!” Gracchiò il pappagallo. “Becco di Ferro!”
“Ehi, Gwin!” Fece Emas. “Visto? C'è un pennuto molto più intelligente di te!”
E tutti risero di gusto.
Guisgard, invece, si allontanò di qualche passo e restò a fissare la misteriosa nave che andava silenziosa alla deriva, portandosi dietro i suoi segreti e i suoi fantasmi.