Fhael strinse a sé Cheyenne.
“Su, ora calmatevi...” disse piano il portoghese “... è stato solo un incubo... un brutto sogno frutto di tutto ciò che avete subito in quel luogo... ora però è passato... non dovete più ripensare a quella brutta storia... ora siete qui, al sicuro e nessuno giungerà a farvi del male... ci sarò io a difendervi...”
La sua voce era rassicurante, le sue braccia forti e quell'abbraccio fece sentire la ragazza finalmente protetta.
“Da piccolo...” continuò Fhael “... mio padre mi raccontava sempre di un'isola sperduta nei mari del Sud, piccola e lussureggiante... vi si poteva accedere solo attraverso una piccola baia, protetta da due monumentali scogli divisi da piccolo canale... il vento, penetrando tra essi, sembrava mutare il suo sibilo in un canto e così i marinai hanno sempre ritenuto che su quegli scogli giungessero a cantare le sirene... molte navi allora si tengono lontane da quell'isola... ma a me non fa paura... no, neanche un po'... anzi, spesso la sogno... e immagino le sue dolci palme che ondeggiano nel caldo scirocco, le sabbia bianca della sua spiaggia, le acque trasparenti e la luminosa scia che la Luna lascia ogni notte in quella baia... già, le notti di Luna su quell'isola devono essere fantastiche... le vedo quasi... misteriose, magiche, incantate... un giorno forse mi ritirerò su quell'isola... forse per aprirvi una locanda o un emporio... chissà...” sorrise e poi fissò Cheyenne.
La ragazza si era finalmente addormentata tra le sue braccia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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