Guisgard fissò quelle strane forme.
Poi guardò Talia e si accorse della sua paura.
“Non so cosa sia...” disse “... ma di sicuro nulla per cui spaventarsi. Non è un morbo o simile...” allontanò allora la lampada e subito quei segni cominciarono a svanire “... altrimenti, se così fosse, non svanirebbe con la luce...” restò allora pensieroso.
Prese poi le lenzuola e coprì la schiena di Talia.
Strinse le spalle di lei nelle sue mani e le baciò la testa.
“Stai tranquilla...” sussurrò, massaggiandole le spalle “... scopriremo di cosa si tratta... ma di certo non è nulla di preoccupante...” poi ad un tratto qualcosa attraversò i suoi pensieri “... Talia!” Esclamò. “Ripetimi quell'indovinello in rima che ti ha scritto tuo nonno!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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