La porta si chiuse e Guisgard sorrise a Talia.
“Si dice” disse mostrandole la bambola “che per un uomo di mare nulla sia più importante della propria nave...” i suoi occhi erano in quelli di lei “... eppure non ho esitato a metterla agli ordini di una bambina pur di restare solo con te...” sorrise ancora e portò le sue labbra su quelle di lei.
La baciò delicatamente, per poi abbassare la luce della lampada che oscillava accanto a loro.
Le sue mani sfiorarono poi il suo viso e si persero fra i suoi capelli.
Scesero poi lentamente sulle sue spalle, fino a farle scivolare via il vestito, che come una carezza sfiorò la pelle di lei, per poi adagiarsi sui suoi fianchi.
Allora il bellissimo corpo di Talia, sotto quella calda e bassa luce, sembrò fatto di cera.
Guisgard baciò il suo collo, mentre le sue mani scivolavano lungo la pelle bianca e morbida di Talia.
Spostò con un delicato gesto quei lunghi capelli e la sua bocca cominciò ad accarezzare con lenti baci la schiena di lei, che quella luce incerta e sognante aveva reso perlata.
“Amore mio...” disse in un sussurro lui “... non mi ero mai accorto avessi un tatuaggio sulla schiena... non so cosa rappresenti, ma ti rende ancora più seducente...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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