“Il mio nome è Ankaru” disse la servitrice a Clio “e voi non mi dovete affatto ringraziare. Anzi, sono io che vi ringrazio per aver portato con voi un po' di umanità su questa nave.” Sorrise alla ragazza e poi fissò la bambina.
Questa non aveva risposto nulla a Clio.
“Forse” aggiunse Ankaru “neanche ricorda i fatti che le sono successi... ed è un bene, credo...”
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò Musan.
“Lasciaci soli.” Ordinò alla servitrice.
Questa annuì ed uscì.
“Allora, sei riuscita a far parlare la bambina?” Chiese lo spagnolo a Clio. “O mi hanno raggirato, vendendomi una marmocchia muta? Dopotutto ho fatto un'opera buona, sai? Se tutto andrà bene, tramuterò una povera orfanella in una reggente.” E rise.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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