Quel bacio, dolce e delicato, quasi sussurrato, ammansì l'ansia di Guisgard, che subito strinse a sé Talia.
“E sia...” disse poi sorridendo “... li perdonerò... ma solo perchè grazie alla loro negligenza, insieme al tuo caratterino ribelle, ho potuto avere questo bacio...”
Ma un attimo dopo, la sua espressione tornò tesa.
“Hai udito delle voci?” Chiese stupito. “Dici davvero? Io invece ho incontrato solo silenzio la sotto... ho dato ordine agli altri di dividerci, ma poi ho perso le loro tracce...” si voltò a fissare la stiva “... sarà meglio tornare a controllare...” guardò poi di nuovo Talia “... immagino dovrei rispedirti sulla Santa Rita, ma so già che non resisteresti là...” sorrise “... e poi Arianna attese fuori dal labirinto Teso, vero? E a te i Tesei non vanno giù!” Le fece l'occhiolino. “Su, andiamo a vedere che fine hanno fatto gli altri...” prese la mano di lei e scesero insieme nella stiva.
La scala scricchiolava e sul pavimento in legno c'era acqua salmastra penetrata dallo scafo.
C'erano però diverse lampade accese e questo, se da un lato rendeva luminoso quell'ambiente, conferiva a tutto quel posto un'inquietante atmosfera.
“Rynos!” Chiamò Guisgard. “Dove sei? Joao! Maras! Dove siete?”
Ad un tratto giunsero davanti ad una porta.
“E' bloccata...” fece Guisgard “... hai visto la serratura, Talia? E' a forma di esagono...”
proseguirono allora lungo il corridoio, fino a raggiungere un'altra porta.
“E' aperta questa...”
Ed entrarono.
“Sembra l'armeria...” disse Guisgard “... strano, solitamente questa stanza è sempre chiusa e le chiavi può averle solo il comandante...”
Talia in quel momento calpestò qualcosa con un piede.
Era un chiavistello esagonale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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