Guisgard si voltò a fissare Talia e nei suoi occhi lesse inquietudine e timore.
Timore che sembrava sfociare in un'inspiegabile paura.
“Talia...” disse lui “... Talia, cos'hai? Cosa ti spaventa tanto?”
“Capitano!” Chiamò in quel momento Emas. “Sembra si stia dirigendo verso di noi!”
“Già, come se fosse in balia dei venti e delle correnti.” Mormorò Austus.
Il vento percorreva quella misteriosa nave in lungo e in largo, sibilando ed ululando tra le vele squarciate, gli alberi scricchiolanti e il tintinnio delle travi borchiate consumate dalla ruggine e dalla salsedine.
Si avvicinava sempre più alla Santa Rita ed ora era possibile vederla ancora meglio.
Non aveva alcuna bandiera e sembrava senza nessuno a bordo.
“Talia...” rivolgendosi Guisgard ancora alla sua amata “... Talia, cosa ti spaventa tanto? Forse i racconti del vecchio Fulsin? E' solo una nave alla deriva.”
“Già, anche a me le storie di quel vecchio pazzo hanno messo agitazione!” Esclamò Rynos. “Vuoi piantarla, Fulsin?” Rivolgendosi al mozzo.
“E se fosse una trappola?” Chiese Austus.
“Una trappola a queste latitudini e con questo mare mosso è da escludere.” Rispose Guisgard.
I suoi occhi erano però cupi e l'inspiegabile agitazione di Talia aveva accentuato in lui l'inquietudine portata da quella misteriosa nave.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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