Quando Galvano e un cavaliere senza nome incontrarono il nano sulla Carretta dell'Infamia, disperavano ormai di trovare Gorre, il reame in cui era stata imprigionate la regina Ginevra.
Gorre rappresenta il mondo senza l'amore ed è detta “La terra da cui non si torna”, poiché non da possibilità di uscire dalle sue grigie mura.
I due cavalieri chiesero al nano la strada per raggiungere quel reame maledetto, ma quello impose loro di salire sulla Carretta.
Galvano rifiutò con sdegno, arrivando anche a minacciarlo.
Ma l'altro, quello senza nome, suggerito da Amore, accettò, nonostante le lacrime di Galvano.
La Carretta dell'Infamia attraversò il paese e tutti derisero quel cavaliere senza nome.
Aveva perso onore e dignità.
Ma si fidò di messer Amore.
Alla fine riuscì a trovare la strada per Gorre, uccise il malvagio Malagant e liberò Ginevra.
Quel cavaliere senza nome era naturalmente Lancillotto del Lago e la regina lo ricompensò col dono più bello: il suo eterno amore.
Per questo il Primo Cavaliere non ha altri compagni da messer Amore.
Poiché solo egli conosce il suo sogno più grande.
Un poeta scrisse:
“E' più grande il desiderio di Amore di renderci felici, di quello che abbiamo noi di esserlo.”
Buon pomeriggio, Camelot