Il calesse era fermo li' dove Storm lo aveva lasciato, ci saltammo sempre e andammo via da quel posto che non ci aveva dato nulla o quasi..la catenina di Ingrid ed un foglietto di carta.....ad un tratto Storm fermo' il calesse...scesi, e mi tolsi il saio...sotto c'era un vestito che non avevo visto neanche alla piu' povera della casa dove vivevo " Pensate che ci faranno entrare in una locanda conciati cosi'.....?...."...Guardai Storm negli occhi, era stanco e spazientito e il suo piano era l'unico modo di poter rientrare in gioco.....arrivati alla locanda entrammo...c'era odore di sigari e di vino, insomma per me quella era puzza, quando papa' fumava con i suoi amici, l'odore whisky, non mi dava cosi' fastidio, mi misi accanto a Storm e lasciai parlare lui......era l'unica persona che mi fidavo almeno in quel posto, mentre lui parlava con il locandiere, osservavo ogni persona seduta al tavolo o in piedi, notai che non erano persone del porto o comunque gente di bassa lega....ma molti di loro eran ben vestiti...e.........improvvisamente il mio cuore cesso' di battere....presi la mano di Storm nella mia e la strinsi cosi' forte da volerla fondere con la mia....quando il locandiere se ne ando' feci cenno a Storm di andare nella parte della locanda meno illuminata....." Storm...vedete quell'uomo seduto nel tavolo in fondo ?...sì quello ben vestito con altri uomini della sua risma....hanno delle carte davanti....quello e' mio padre....che ci fa' qui, lui non conosceva queste isole e non voleva neanche che io partissi.......".....
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