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Vecchio 21-11-2012, 18.59.18   #969
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard si portò, quasi istintivamente, una mano sul viso dopo quello schiaffo.
Fissò Talia con un'espressione di viva collera e i suoi occhi azzurri divennero di colpo vermigli sotto i bagliori dell'ira.
“Già, tuo padre...” disse avvicinandosi e afferrandola per le braccia “... gli hai sempre creduto, vero? Hai sempre saputo che per te non ero altro che un passatempo? L'ho compreso quella mattina, quando mi inviaste, tuo e tuo padre, quel messo come se fossi un mendicante in cerca di carità!” Gridò. “Ed era giusto! Avevo fatto divertire sua figlia, ero stato una cavalleresca distrazione! Ed in quel momento non servivo più e ci si poteva liberare di me! Vero?” La strinse forte. “Ma ora non sei più in Olanda o nei domini di tuo padre! Ora sei qui perchè ti ho comprata! Sei mia, lo capisci? Mi appartieni come mi appartengono la mia spada e la mia pistola! Con la sola differenza che a te non affiderei mai la mia vita! Ti ho comprata e asseconderai ogni mio capriccio! Posso farti frustare fino a sentirti gridare che mi ami, che sei mia! Capisci? Sei mia!”
Restò a fissarla per qualche istante senza dire altro, con gli occhi accesi di rabbia e di desiderio.
Poi, di colpo, la strinse ancor più a sé e la baciò.
La baciò con impeto e passione.
Le sue mani, che scivolavano lungo la schiena e i fianchi di lei, portarono il petto della ragazza contro il suo, racchiudendoli in un abbraccio di tormento e trasporto insieme.
Gli occhi di lui si chiusero con l'immagine di quelli di lei impressa in essi, mentre le loro labbra erano ora un tutt'uno.
Fu un bacio lungo, fatto di languidi sospiri e di travolgente desiderio.
Le labbra di lui, ardenti di quella struggente emozione, scivolavano su quelle, vellutate e calde, di lei.
La mano di Guisgard salì a sfiorare e poi a stringere i lunghi capelli di Talia, mentre il pirata sentiva il suo cuore in fiamme ed il sangue scorrergli forte nelle vene.
Poi le loro labbra si lasciarono, con quelle di lui che accarezzarono per un momento la morbida e bianca pelle di lei.
Come se volesse morire su quel volto.
I loro occhi tornarono allora ad incontrarsi.
Quelli di Guisgard pulsavano ancora per quella passione senza fine.
Il corsaro però non disse nulla.
Restò per un lungo momento a fissare Talia, tenendola ancora stretta a sé.
Poi, come se quel distacco fosse una tormentata sofferenza, la lasciò ed uscì di colpo dalla cabina.
Lasciando Talia sola tra gli ori e i gioielli che scintillavano come stelle senza nome in un cielo sconosciuto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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