Tutto era buio, freddo e umido intorno a me.
Tentai di respirare, senza successo.
Mi mancava l'aria.
Mi alzai e presi a camminare, spaesata. Mi trovavo in una grotta, in un profondo cunicolo. Camminai rasente i muri, cercando stabilità, ma non riuscivo a ricordare dove mi trovassi.
Un senso di oppressione si impossessò di me. D'un tratto mi parve di vedere qualcosa muoversi nell'ombra.
La seguii.
"Aspetta..." Rantolai.
Non ebbi risposta dalla nuda roccia.
Mi portai una mano alla gola, era vuoto intorno a me ma l'aria sembrava irrespirabile.
Caddi a terra, inerme.
Non so per quanto restai ferma, immobile su quella pietra,
"Clio.. Alzati bambina mia..."
Aprii gli occhi, non c'era nessuno.
Ma quella voce, ne ero certa, era la voce di mio padre.
Il mio corpo senza vita era sormontato dalla nuda terra. Ma il veleno cominciava ad esaurire, pian piano, le sue proprietà.
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