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Vecchio 17-11-2012, 02.58.56   #902
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L'isola appariva muta ed inquieta, sotto quel vento che soffiava dal mare, portando con se l'odore di salsedine ed un senso di enigmatico smarrimento.
Ovunque, intorno a lei, Clio vedeva una distesa azzurra e sterminata, mentre le palme arrivavano a piegarsi sotto l'incedere di un cielo inclemente, la cui voce aveva l'eco ed il sibilo di quel vento sconosciuto.
Sconosciuto perchè sembrava giungere dagli estremi confini del mondo.
Ad un tratto quelle folate divennero simili a striduli e a lamenti, come se dall'Aldilà anime dannate facessero udire i loro tormenti.
Il mare allora mutò: da azzurro divenne grigio.
Le onde sembravano trascinare con se pezzi di relitti travolti dalla furia degli elementi, con la spuma non più bianca ma intrisa di sangue vivo.
Clio sentì allora freddo.
Molto freddo.
Sapeva di essere sola.
Alzò gli occhi e vide una sagoma lontana.
Non era facile riconoscerla, ma la ragazza ebbe una chiara sensazione: era Loren.
Si voltò dall'altra parte ed un'altra figura apparve in lontananza.
Era John.
Fissò allora il mare e quelle due figure la raggiunsero.
“Non dovevi...” disse Loren “... non dovevi bere quel veleno...”
“Forse ne hai bevuto troppo...” mormorò John “... si, forse troppo ed il tuo cuore non poteva reggere...”
“Forse non aveva altra scelta...” fece Loren.
“Non doveva fidarsi di lui...” con occhi gelidi John “... non doveva mettere la sua vita nelle mani di quell'olandese... aveva promesso di condurla su un'isola principesca, mentre invece ora lei si ritrova qui... sull'Isola dei Morti, sull'Isola Perduta...”
Ad un tratto si udirono dei rumori.
Era Giuff che avanzava, seguito da Gurenaiz.
“Avanti, scava!” Ordinò il pirata.
Il capitano olandese allora cominciò a scavare, fino a trovare un baule.
Lo issò sulla sabbia e Giuff sparò contro il lucchetto che lo chiudeva.
“Ora non mi servi più...” con un ghigno il Gufo Nero, per poi sparare un altro colpo, stavolta fra gli occhi di Gurenaiz.
Il pirata allora aprì il baule e Clio vide il contenuto.
Era il suo stesso corpo, di un pallore spettrale, con le carni divorate e lacerate da insetti e ratti.
E vedere il suo corpo così ridotto, gettò la ragazza in una cupa disperazione.


Il sacco con il corpo di Clio fu legato stretto e poi condotto sul ponte dell'Antigua Maria.
Si attendeva ormai solo il ritorno di Giuff per sotterrarlo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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