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Vecchio 12-11-2012, 19.48.06   #802
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard, Cavaliere25 ed Emas si avvicinarono così a quella vivace folla.
“Oh, i miei omaggi, vostra maestà.” Disse uno di quegli uomini ridendo. “Stamani i vostri abiti non rispettano il decoro di corte.” E spintonò la bambina che stava al centro di quel chiassoso capannello.
Era piccola, col viso sporco e gli abiti ridotti a poco più che stracci.
I suoi capelli, a metà tra un rosso tenero ed un pallido biondo, erano crespi e sudici e i suoi occhi, ambrati e grandi, fissavano il vuoto davanti a lei, dando al suo piccolo visino un'espressione accigliata, come chi cerca conforto nel chiudersi in se stesso.
Stringeva fra le mani una bambola di pezza, quasi fossero due naufraghi scampati a chissà quale tragedia ed avendo ciascuna solo l'altra come sostegno e compagna.
“Allora, piccola regina...” avvicinandosi a lei una donna “... possiamo chiedervi aiuto e doni per la nostra misera condizione?”
E tutti risero.
E con le loro risate sembravano quasi coprire e travolgere la piccola, che come risposta a quel caos intorno lei si limitava a stringere ancor più la sua bambola di pezza.
“Su, venite con noi, maestà!” Esclamò un'altra donna, per poi spintonare anche lei la bambina, che finì così con le spalle contro un carro di frutta e verdure posto lungo la strada.
“Ah, sei qui!” Saltando qualcuno su quel carro e guardando la bambina e la folla dall'alto verso il basso. “Ed io che ormai disperavo dal ritrovarti!” Fissando la piccola, Guisgard.
“La conoscete?” Chiese uno di quegli uomini.
“Certo, è mia!” Esclamò Guisgard. “L'ho vinta al gioco da suo padre!”
“Oh su, bel marinaio!” Ridendo una donna. “Vuoi dirci che preferisci lei ad una come me?”
“Oh, no di certo!” Sorridendo Guisgard. “Ma è piccola e forte! E ci guadagnerò un bel gruzzolo quando la venderò al mercato di schiavi a Vivenmagren!” E saltò giù dal carro.
“Non ci ricaverai nulla.” Fece un vecchio. “E' una povera demente. Crede di essere una principessa.”
“E noi siamo la Corte dei Miracoli!” Gridò divertita la donna.
E tutti risero ancora.
“Per un mercante di schiavi come me” replicò Guisgard “poco conta chi crede di essere... ma ciò che la faranno essere i suoi nuovi padroni!” E rise anch'egli insieme agli altri.
Prese allora la piccola per mano, ma quella si divincolò subito.
“Forse dovreste chiedere udienza!” Esclamò la donna.
“Già, forse dovrei.” Sorridendo Guisgard. “Beh, maestà, credo sia ora di andare.” Rivolgendosi alla bambina. “La vostra corte vi reclama. Ed anche la mia borsa.” Tutti risero di nuovo.
Guisgard allora prese la piccola in braccio, che cominciò a scalciare e a tirare pugni, per poi salutare la folla con un teatrale inchino e andare via.
Tornò da Emas e da Cavaliere25 e fece cenno ai due di seguirlo verso un luogo appartato del molo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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