Gurenaiz si avvicinò di qualche passo verso Clio, che continuava a fissare il mare piatto e denso di foschia dal parapetto.
“No, non ho riposato affatto...” disse alla ragazza “... non sono riuscito a chiudere occhio neanche per un po'... l'unica cosa che ho fatto è stata bere del rum... come un volgare pirata... non riuscendo poi neanche a ripagare la persona che me l'aveva offerto...” fissò anche lui l'orizzonte “... che strana notte... mi ricorda un'altra notte, neanche troppo lontana... ero a bordo di una nave che partita dall'Europa era diretta in questi mari... io ero felice e carico di ideali e di sogni... e su quella nave incontrai una principessa... una principessa in cerca della sua isola...” ispirò forte, come a voler chiedere al mare di portarsi via ogni tristezza “... perdonatemi se prima, a Portuga, vi ho baciata... vi avevo scambiata per quella principessa... che sciocco, ella non vi somiglia affatto... scusatemi, vi do la mia parola che non accadrà più...”
Ma proprio in quel momento la vedetta cominciò a gridare qualcosa.
“Nave in vista a tribordo!”
“Prepararsi per virare di bordo!” Ordinò Boyuke all'equipaggio, mentre Giuff accanto a lui scrutava il mare con il suo cannocchiale. “Timone in centro!” Al timoniere Boyuke. “Cannonieri, pronti ai pezzi! Caricate!” Rivolgendosi poi agli uomini accanto ai mortai.
“Questa è fortuna.” Disse Giuff, fissando la nave avvistata all'orizzonte. “Mi ero già rassegnato a restare a mani vuote, quando ecco questa inaspettata e bellissima preda che viene verso di noi e mi dice... buongiorno, capitano Giuff!” Rise. “Bisogna darle il benvenuto, eh!”
“E che benvenuto!” Esclamò Boyuke. “A tutto l'equipaggio, ai posti di combattimento!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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