Clio cominciò a pulire il viso di Gurenaiz, pieno di lividi e tagli.
Ma l'uomo ad un tratto, appena fu in grado di destarsi da ciò che gli era capitato, spostò il braccio della ragazza e si spinse, quasi strisciando, verso una tinozza colma d'acqua e cominciò a lavarsi il viso.
Immerse poi l'intera testa nell'acqua e la tolse quando ormai i suoi sensi sembravano aver attutito almeno un po' del dolore.
Tornò a sedersi e si voltò poi verso Clio.
“Hai sentito...” disse ansimando “... hai sentito cosa ha detto quell'uomo, no? Non devi farti vedere insieme a me...” tossì “... su, ritorna dentro...” tossì ancora “... e non temere...” guardandola con una strana luce negli occhi “... non ti importunerò più... non è mia abitudine molestare le donne degli altri...” appoggiò allora il capo contro il muro e chiuse gli occhi, come a voler dimenticare tutto ciò che lo circondava.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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