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Vecchio 05-11-2012, 02.24.32   #645
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Scena VIII: Patto fra pirati


“Mefistofele:<<Io mi impegno a servirti quaggiù
a un tuo cenno, sempre e subito.
Quando di là noi ci ritroveremo
dovrai fare altrettanto con me.>>”

(Johann Wolfang Goethe, Faust)


La Santa Rita avanzava con i venti a favore ed il suo scafo solcava, tagliava e dominava le acque come fa una regina quando ammansisce i suoi sudditi.
Cavaliere25 scrutava vigile l'orizzonte e verso metà mattinata una sagoma lontana iniziò a mostrarsi agli occhi del giovane marinaio.
Era Portuga, l'isola che i pirati chiamano casa.




Nel frattempo, sperduti in mezzo al mare sulla loro lancia stavano Sumond e quelli che gli erano rimasti fedeli.
“Abbiamo venti pezzi di carne, Signore...” leggendo Great da un registro “... cento cinquanta pezzi di pane, trenta galloni di acqua, un gallone di rum. Possediamo anche una bussola, un sestante e dieci sacchi da marinaio.”
“Ah, al diavolo!” Esclamò Sumond. “Issate la vela!” Ordinò.
E subito i suoi alzarono la vela al centro della lancia.
“Fate attenzione...” alzandosi poi Sumond e parlando a tutti loro “... non ci dirigeremo su Dragoa, ma faremo rotta verso un porto che potrà garantirci un passaggio verso l'Inghilterra al più presto. Punteremo su Cuba o su Giamaica.”
A quelle sue parole tutti cominciarono a protestare.
“Sono a oltre duemila miglia da qui, signore.” Disse Great.
“Lo so benissimo, signor Great.” Annuì Sumond. “Le Antille sono a duemilanovecento miglia da qui. Ma non vi spaventate. Gli alisei saranno propizi per tutto il tragitto. Vi sbarcherò tutti sani e salvi.”
“Si, certo!” Esclamò uno degli uomini a bordo. “Come siete riuscito a tenervi la vostra nave ed il vostro equipaggio!”
“Sarebbe uno sbaglio” disse Sumond prendendo la sua sciabola “non considerarmi più il vostro comandante e ho in pugno il mezzo per afferrare la mia autorità. E non infliggerei punizioni minori.”
“Scusate, signore...” alzandosi uno degli ufficiali “... posso chiedere perchè scartate Dragoa come consigliato dal signor Guisgard?”
“Perchè faremmo il suo gioco se impiegassimo due anni per tornare in Inghilterra.” Rispose il capitano. “E gli andrebbe ancora meglio se gli indigeni di Dragoa fossero dei cannibali!”
Tutti si allarmarono a quelle parole.
“Tutto questo arcipelago” continuò Sumond “è infestato da cannibali! Per questo ci dirigeremo verso le Antille! E per riuscirci ogni uomo a bordo dovrà sacrificarsi. Le scorte dovranno bastarci non per una settimana, ma per due, tre, quattro, forse cinque settimane! Solo così riusciremo in questa impresa!” Tornò a sedersi. “Questo dovrebbe bastare a convincerli.” Fissando Great. “Su, non siate così accigliato. Lo so anche io che è quasi impossibile, ma dobbiamo tentare. Non abbiamo altra scelta. Quei maledetti devono finire impiccati...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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