Musan sorrise a quelle parole di Talia.
“Sapete, Analopel...” disse “... non so cosa mi affascina di più in voi... se la bellezza, o il vostro coraggio. Si, decisamente è una bella sfida... in fondo si tratta di due doni che la sorte vi ha fatto... tuttavia il coraggio maschera molte altre cose... come l'imprudenza, o la superficialità... il credersi intoccabili, inattaccabili e solo perchè si ritiene che un padre potente possa esserlo più della legge e dell'ordine...” la fissò, con occhi che sembravano divenire sfuggenti “... ma voi siete intelligente, Analopel e sono certo che non farete l'errore di ritenervi inattaccabile... anche il Viceré si riteneva tale...” un lampo corse nel suo sguardo “... eh, già... una bella lotta davvero... oltre alla bellezza e al coraggio, anche la vostra intelligenza esercita su di me una straordinaria attrazione...” si avvicinò allora alla porta e fece cenno alla ragazza di seguirlo.
Attraversarono così un lungo corridoio, fino a raggiungere una rampa di scale che scendeva in una piccola cantina.
Qui, su una brandina e coperto da un lenzuolo, stava un corpo senza vita.
“Non sarà un bello spettacolo...” mormorò Musan “... ma mi avete chiesto voi di accontentarvi...” fece cenno al boia che era accanto alla brandina e questi tirò via il lenzuolo.
Il cadavere portava gli abiti che Passapour aveva indosso quando fu arrestato, presentava la sua stessa corporatura ed il suo volto era sfigurato al punto da essere irriconoscibile.
Un colpo di moschetto gli era infatti scoppiato in faccia.
“Ecco ciò che mi avete chiesto, Analopel...” disse Musan a Talia “... non è un bello spettacolo, ma siete stata voi a chiederlo...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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