Lin fissò Altea ed ascoltò con attenzione le sue parole.
“Milady...” disse accennando un sorriso “... sapete cosa diceva Crizia? Egli era un politico ed un filosofo che governò per breve tempo ad Atene dopo la disfatta nella Guerra del Peloponneso. Ebbene, Crizia affermava che nel modo di parlare, combinato alle caratteristiche delle persone, è possibile scorgere dei segni particolarissimi, capaci di svelarci le intenzioni e gli umori. E la bellezza, sempre secondo il nostro filosofo, è un dissuasivo a chi cerca di celare la verità. In pratica, le persone troppo belle, come lo siete voi, difficilmente riescono a nascondere per troppo tempo la verità dietro una bugia senza tradirsi. Ovviamente quella di Crizia è solo un'ipotesi, ma vi assicuro che molti dotti hanno prestato fede a questa sua convinzione.” Prese i suoi libri e poi il suo cappello. “Credo che per oggi possa bastare...” aggiunse “... tornerò domani per cominciare le nostre lezioni. Ammesso che vi fidiate abbastanza di me per continuare a volermi come vostro maestro. I miei omaggi, milady.” Accennando un lieve inchino, per poi uscire e andare via.
Lasciando Altea sola nella sua stanza.