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Vecchio 31-10-2012, 10.33.59   #586
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Ammiccai solamente a quelle parole di Giuff.
Io, una corsara? No, non mi ci vedevo proprio. Anzi, quella permanenza a bordo dell'Antigua Maria mi aveva solo fatto accarezzare l'idea di accompagnare Guerenaiz nella sua lotta alla pirateria.
Già, Guerenaiz, e i suoi discorsi su quella gentaglia con cui mi trovavo a convivere da più tempo di quello che avrei voluto.
D'un tratto il campanellino attaccato alla porta attirò la mia attenzione. Due uomini entrarono.
Quasi sussultai quando lo vidi. Possibile che fosse davvero lui?
La birra, pensai, mi giocava brutti scherzi. Ma quando raggiunse il bancone, e la luce della finestra illuminò il suo viso restai con il boccale a mezz'aria, come paralizzata da quella visione.
Eppure mi sembrava irreale. Come poteva trovarsi lì? Non era certo abbigliato alla solita impeccabile maniera, anche se non mi parve strano: se aveva deciso di avventurarsi in un luogo simile, senza dubbio dovrà celare la sua identità.
Non sarei stata certo io a smascherarlo. Infondo, pensai, se si trovava in quella bettola doveva essere ancora sulle tracce del Gufo Nero, e forse, sperai, non aveva abbandonato l'idea di salvarmi.
Pensai come muovermi. Non potevo certo alzarmi, andare da lui: se Giuff avesse capito chi era lo avrebbe ucciso.
Decisi di giocare d'astuzia. D'altra parte, pensai, l'ultima volta aveva funzionato.
"Avete ragione, capitano.."
Presi così il mio boccale e lo alzai alto sopra la testa, guardando negli occhi Giuff, sorridendo soavemente.
"Brindiamo alla fortuna del Gufo Nero". La mia voce rieccheggiò chiara e limpida tra il vociare, e molti tra i presenti alzarono i bocchieri o le bottiglie di rum per rendere omaggio al temibile pirata.
Sprofondai nella panca e bevvi risolutamente un sorso dal mio boccale.
Avevo lanciato l'esca.
Se l'uomo al bancone era davvero Guerenaiz, cosa su cui cominciavo a contare vivamente, avrebbe udito la mia voce, e sapevo bene che la rammentava, e il nome del gufo nero. Si sarebbe girato, e avrebbe incontrato il mio sguardo che ora vagava inerme come assorto in folti pensieri.
Ma in realtà ero vigile e attenta, pronta a cogliere ogni movimento di quell'uomo, così simile al bel capitano.
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