Quel ricordo tornò a sfiorarmi la mente... dolce, felice... per un momento. Poi lentamente scivolò via, mentre ancora stringevo quel foglietto tra le mani, e, come sempre più spesso accadeva da quando ero stata costretta a lasciare l’Olanda, un vago senso di vuoto e di tristezza mi invase il cuore...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Analopel!” Chiamò all'improvviso Jamiel, destandola da quel ricordo. “E' tornato il signor Passapour!”
Il fedele servitore di Arkwin era infatti appena tornato alla villa.
“Salute a voi, signorina.” Sorridendo a Talia. “Eh, che viaggio stancante, ma finalmente di nuovo a casa! Vostro nonno immagino sia rientrato. Mi accompagnereste da lui?”
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Sollevai gli occhi e vidi Jamiel e Passapour avanzare verso di me nel giardino.
“Grazie, Jamiel!” sorrisi al bambino, facendo un gesto con la mano per congedarlo.
Osservai per un momento il ragazzino allontanarsi, poi sollevai gli occhi su Passapour...
“Buonasera a voi...” dissi, senza che tuttavia neanche l’ombra di un sorriso sfiorasse le mie labbra e, anzi, scrutandolo con attenzione “Si, il nonno è rientrato proprio poco fa... iniziava ad essere freddo, qui!”
Lo osservai ancora per un attimo, in silenzio...
“E voi?” dissi poi, quasi con noncuranza, facendogli segno di seguirmi in casa “Avete fatto un viaggio stancante... ho visto che siete partito di buon’ora questa mattina... e che, per giunta, vi siete fatto sellare il cavallo più veloce della scuderia di mio padre... si più arrivare lontano con quel cavallo in un solo giorno... dove avete detto che siete andato?” domandai all’improvviso, voltandomi a guardarlo.
Eravamo giunti di fronte alla porta chiusa della stanza del nonno... io fissai Passapour negli occhi per qualche momento, ma lo conoscevo da abbastanza tempo da sapere che non gli avrei estorto la pur minima informazione senza il benestare del suo capitano, così come ero certa che lui ed il nonno non erano venuti a stare da noi per puro piacere personale...
I miei occhi e quelli di Passapour si studiarono per qualche momento... infine io, senza distogliere i miei, afferrai la maniglia della porta e la spinsi...
“Dopo di voi...” dissi, sempre scrutandolo, invitandolo a precedermi nella stanza.
Quando fu entrato, poi, lo seguii all’interno e richiusi la porta... le parole che avevo colto la sera precedente tra i due mi stavano ancora vorticando in mente... quelle parole, lo sguardo del nonno quando aveva appreso di Balunga, la sua preoccupazione e la rabbia malcelata... quei due sapevano qualcosa, ne ero certa...
Entrai, dunque, richiusi la porta e mi voltai ad osservare il nonno e Passapour, in silenzio all’altro lato della stanza, mentre intorno a noi il buio della sera si infittiva rapidamente.