La bellezza...
Quella parola riportò di nuovo Talia lontana da quel giardino e da quel mondo...
La portò via, rapendola da quella realtà...
“Bellezza...” disse lui “... forse è la parola più usata al mondo... ma forse nessuno si rende conto del suo vero significato...”
“La bellezza” fissandolo Talia “è un concetto molto terreno... e poi è soggettivo... ciò che è bello per qualcuno, può non esserlo per altri... la bellezza è sfuggente e limitata, temo...”
“No...” scuotendo il capo lui “... la vera bellezza non lo è... la vera bellezza dura per sempre...” le prese la mano “... Talia, ti ho mai detto quanto sei bella?”
“Almeno un milione di volte!” Sorridendo lei.
“No, sono serio...” stringendole la mano “... nel mio ultimo viaggio ho toccato vari porti e ho visto cose meravigliose, da togliere il fiato... ma nessuna bella come te...”
Lei allora sorrise.
“E in quei momenti” continuò lui “ho immaginato di dirtelo... dirtelo ogni volta...”
“La bellezza sta forse negli occhi di chi guarda.”
“No, tu lo sei davvero...”
“Ma tu sei qui non solo per questo, vero?” Mormorò lei. “C'è altro... la bellezza passa presto...”
Lui sorrise e la strinse a sé, lasciandola poi sul suo petto.
“Tu sei tante altre cose, Talia...” sussurrò lui “... tu sei tutto per me... tutto ciò che posseggo e tutto ciò che voglio...”
“Forse sono bella per qualcuno” aggiunse lei “e non lo sono per altri... ma in fondo, non mi importa...”
“Sai perchè Ginevra sapeva di essere bella?”
Lei alzò la testa dal suo petto e lo fissò.
“E perchè sapeva di esserlo anche Isotta? E Giulietta?”
“Perchè lo erano?” Rispose Talia.
“Perchè i vari Lancillotto, Tristano e Romeo non facevano altro che ripeterlo loro...”
“Allora stanotte verrai a dirmelo sotto il mio balcone?” Sorridendo Talia. “Sfidando la carabina di mio nonno?”
“Lo farò davvero...” sussurrò lui “... verrò davvero stanotte... se mi aspetterai...”
“Questa terra” fece Musan, destando Talia dai suoi ricordi “non è solo bella, ma anche selvaggia e mutevole... tutto in essa è in movimento... non fidatevi di ciò che vedete... ciò che oggi sembra forte, domani potrà invece divenire debole...” e nei suoi occhi sembrò quasi accendersi un lampo, mentre tutto intorno a loro era avvolto dalla paradisiaca quiete di quelle terre.
Ad un tratto qualcuno chiamò.
Era Philip che chiamava sua figlia.
La giornata era trascorsa rapidamente e quella visita a Balunga era già quasi terminata.
Philip e i suoi sarebbero ritornati a Las Baias a breve.
Salutarono allora il Viceré, che di nuovo si scusò per non aver potuto presentare loro sua figlia e ripartirono.
Musan li accompagnò fino ai confini della tenuta regale.
“Spero di rivedervi preso, Analopel...” disse a Talia “... nel frattempo, un pegno dei miei pensieri per voi...” e donò alla ragazza un piccolo pugnale flegeese, intarsiato di giada e corallo “... al nostro prossimo incontro...”
Un attimo dopo, la carrozza partì, lasciando il vicereame.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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