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Vecchio 16-10-2012, 02.05.55   #328
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Sumond scese e fissò Cavaliere25 e gli altri marinai.
“Spero che la punizione sia da monito per tutti.” Disse il capitano all'equipaggio. “Questo viaggio sarà lungo ed esigo da tutti obbedienza ed efficienza. Voglio vedervi tremare davanti alla giacca di un Guardiamarina, anche se è solo stesa ad asciugare al Sole. Razza di pusillanimi e ubriaconi. Siete feccia e come tale vi tratterò. Il codice di guerra mi da il diritto di frustarvi a sangue, se necessario. Non dimenticatelo.”
“Signore...” avvicinandosi Guisgard “... non siamo in tempo di guerra e con queste punizioni non so cosa troveremo di questi marinai alla fine del viaggio...”
“Dite che non siamo in guerra, signor Guisgard?” Fissandolo Sumond. “Invece io lo sono. Sono in guerra contro venti impetuosi, mari burrascosi e ufficiali incompetenti. E vi consiglio di stare dalla mia parte, altrimenti questo viaggio si rivelerà ancora più lungo e difficile per voi. Intesi?”
“Conosco il mio dovere, signore.”
“Davvero?” Fece Sumond. “Beh, io non ne sono certo. Conosco quelli come voi... gentiluomini imbevuti di loro stessi e animati dal disprezzo verso chi non è loro pari, verso chi non possiede una nascita blasonata. Vero, signor Guisgard? Siete colmo di disprezzo, per questo tentate di ostacolarmi nel mio comando.”
“Signore...” fissandolo Guisgard “... vi assicuro che nello svolgere il mio dovere non risento minimamente dell'opinione personale che ho di voi...”
“Allora smettete di contraddirmi, signor Guisgard.” Disse il capitano. “Qui il sangue blu non conta. Contano i gradi e l'autorità. Rammentate... siete un ufficiale, quindi condannate e punite l'inefficienza a bordo.”
“Si...” annuì il tenente “... sono un ufficiale, non un giudice o un boia... non è compito mio giudicare o condannare questi uomini...”
“Ufficiale, giudice, boia...” con disprezzo Sumond “... per me non siete nessuno dei tre... e quanto all'essere un gentiluomo, allora vorrei sapere perchè un presunto tale prende le difese di questi lavativi...” indicando i marinai.
“Invece di prendere le difese di un altro presunto gentiluomo, vero?”
“Rivelo l'insolenza, signor Guisgard...” con un ghigno Sumond “... volete aggiungere altro?”
“Si...” annuendo Guisgard “... vorrei aggiungere dell'altro, che poi io stesso, comunque, riferirò all'ammiragliato... ebbene, durante il mio servizio su altre navi non ho mai visto infliggere atrocità con tanta veemenza all'equipaggio, col solo scopo di fiaccarne lo spirito ed imporre con la violenza un cieco terrore in esso... tutto ciò è disgustoso...”
“Andatevi a disgustare nella vostra cabina, signor Guisgard.” Ordinò il capitano. “E restateci fino a domani.” Ed andò via.
Guisgard scosse il capo ed ingoiando la rabbia raggiunse poi la sua cabina.
Rimasti soli i marinai, cominciarono a parlare fra loro.
“Cavaliere25 ha ragione...” disse Emas “... è stato uno sbaglio imbarcarci su questa nave... ma io non attenderò che quel comandante ci scortichi vivi... no, preferisco tagliarmi da me la gola!”
“Non avere fretta...” mormorò Rynos.
“E cosa dobbiamo aspettare?” Fissandolo Emas. “Che qualche Angelo del Paradiso scenda in terra e convinca il capitano ad essere più umano? Già mi immagino la scena...” sarcastico Emas “... capitano Sumond, avanti, sii più benevolo con quei figlioli...” scosse il capo “... ah, tu hai la testa piena di utopie!”
“Si...” annuì Rynos “... mi aspetto qualcosa del genere... un aiuto dal Cielo che ci liberi da tutto questo...”
“E chi dovrebbe liberarci del capitano?” Chiese Fidan. “L'equipaggio forse?”
“Non pensavo all'equipaggio...” mormorò Rynos.
“E a chi allora?” Fissandolo Fidan.
“Guisgard...” rispose Rynos “... il signor Guisgard... lui lo farà...”
“Ah, sei completamente matto!” Esclamò Emas. “Fino ad ora ha obbedito ciecamente agli ordini del comandante!”
“E' ovvio...” fece Rynos “... è un ufficiale del re e fa il suo dovere... ma anche lui non sopporta più le angherie del signor Sumond... si, si legge dalla faccia la sua rabbia... ed io farò di tutto perchè lo affronti come ha fatto poco fa e si ribelli...”
E mentre a bordo divampavano quelle contrastanti aspettative, la Santa Rita continuava il suo viaggio ignara del proprio destino e di quello dei suoi uomini.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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