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Vecchio 15-10-2012, 19.41.48   #320
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La famiglia di Philip fu così condotta all'interno del palazzo, fino ad una grande terrazza abbellita da piante esotiche, dai colori tropicali e i profumi paradisiaci.
Un attimo dopo, annunciato da due servitori di colore, si presentò a tutti loro il Viceré in persona.
“Signori...” disse Musan, che neanche per un istante aveva tolto il suo sguardo da Talia “... sua altezza Gozian de Masser, Viceré spagnolo di Balunga.”
“E' un onore per me, maestà.” Mostrando un lieve inchino Philip. “Vi porgo il saluto a nome della Compagnia delle Flagee Occidentali e a quello mio e della mia famiglia... mia moglie Maria e mia figlia Talia.”
“Ed è mio piacere accogliervi tutti qui, amici miei.” Sorridendo il Viceré. “In verità stavo per mettermi a tavola e dunque siete obbligati, con mia somma felicità, ad unirvi con me e con il mio fedele Musan.”
“Accettiamo con gioia, maestà.” Sorridendo Philip.
Così, condotti all'interno, in una grande e vasta sala, con pesanti e pregiati tessuti purpurei a rivestire le pareti, tende di gran lusso ad ornare le finestre e preziosi mobili d'ebano e di sandalo, intarsiati di madreperla, corallo e oro, a riempire ogni spazio, presero posto a tavola.
Philip e sua moglie furono fatti accomodare accanto al Vicerè, mentre Musan prese posto vicino a Talia.
“Vostra figlia è deliziosa...” fece Gozian “... davvero incantevole. Ora comprendo perchè desti tanta meraviglia negli indigeni di queste terre.”
“Si...” annuendo Philip “... ma sua altezza ben sa che in queste terre una bellezza pallida e bionda attrae con facilità l'attenzione dei nativi.”
“La bellezza” intervenne Musan “è sempre tale, in qualsiasi angolo del mondo giunga a splendere.” Fissò ancora Talia. “Analopel... mai nome fu più adatto a descrivere qualcosa...”
“In realtà” disse Philip “non amo molto le usanze dei nativi e quell'epiteto dato a mia figlia...”
“Ah...” mormorò il Viceré “... forse ignorate che il nostro Musan è per metà Flegeese...”
“Perdonate, per un attimo l'avevo dimenticato...”
“Perchè non amate i nativi?” Domandò Musan.
“Parlavo delle loro usanze” rispose Philip “non di loro come individui. Sono dell'idea che è nostro dovere cercare di civilizzare queste terre.”
“Tutto ciò che viene imposto” guardandolo Musan “non è mai profondamente giusto, signore...”
“Già...” fece il Viceré “... ma prima di civilizzare queste terre, bisognerà riappacificare olandesi, spagnoli e inglesi...senza dimenticare poi di ripulire questi mari dai pirati... un vero flagello...”
“Si, verissimo.” Annuì Philip.
“Ma ai pirati ci penseremo noi.” Disse Musan.
“Si, perchè il nostro valente cacciatore” sorridendo il Viceré “è qui, oltre che per difendermi, per dare la caccia a tutti i predoni di questi mari. Egli possiede un vantaggio rispetto ai tanti ufficiali olandesi, spagnoli e inglesi impegnati nella guerra contro la pirateria... nessuno, infatti, conosce come lui queste acque... è un predatore e i corsari saranno le sue prede.”
“Ma credo che le nostre signore si siano annoiate già abbastanza a causa di questi discorsi.” Fece Musan. “Meglio trovare argomenti più piacevoli...” fissò Talia “... siete d'accordo, Analopel?”
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