Non badai molto alle parole di mio padre, alle sue preoccupazioni per l'arrivo del nonno a Las Baias... immaginavo che la pensasse in quel modo e ne ero tutt'altro che sorpresa.
Fu quell'ultimo discorso, invece, a stupirmi...
Sollevai gli occhi a quelle parole e li puntai su mio padre, restando per qualche momento a fissarlo in silenzio... fissai lui, poi le sguardo speranzoso di mia madre...
"Padre, lascia che ti spieghi..."
"Spiegarmi? Spiegarmi che cosa, Talia?" gridó "Devi essere pazza... si, ecco cosa: pazza!"
"Padre, ti prego..."
"Silenzio! Non ascolteró un'altra parola!"
Nella stanza caló il silenzio più assoluto, rotto soltanto dal tintinnare nervoso del l'anello di mio padre sul cristallo del bicchiere che stringeva convulsamente...
Fu silenzio per lunghi minuti... io avevo gli occhi pieni di lacrime represse a fatica... infine il nonno, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, sospiró.
"Philip, calmati!" disse, con la più impassibile delle espressioni sul viso "Questa tua collera è fuori luogo, credimi! Stai esagerando!"
Philip si voltó e fissó suo padre con la più terribile delle espressioni stampata in volto...
"Tu..." ringhiò "Tu! So perfettamente che la colpa è tua, sei tu che hai riempito la testa di mia figlia di frottole e bugie... l'hai plagiata, le hai fatto il lavaggio del cervello..."
"Questo è ridicolo!" ribatté Arkwin.
"No che non lo è! E guarda dove siamo giunti... guarda! Torno, e che cosa trovo? Trovo che... che..."
"Che ha trovato un amico!" concluse Arkwin per lui "Il che è perfettamente normale per una ragazza della sua età!"
"Sarà normale da dove provieni tu!" sbottó mio padre.
"È normale ovunque, Philip! E per giunta posso dire che il giovanotto in questione è anche molto in gamba!"
"È inglese, dannazione!" urló mio padre "È un dannato, sporco, stramaledetto inglese... ti dice niente questo?"
Arkwin sbuffó.
"Oh, certo... a te questo non importa, vero? Anzi..." esitó, vibrante di rabbia "Ma ora sono qui io, per fortuna. E ti garantisco che Talia non lo vedrà più!"
"Philip..." inizió il nonno.
"Papà!" protestai io "Papà no! Io non voglio... Tu... tu devi ascoltarmi!"
"Silenzio!" ci zittì "Questa è la mia ultima parola. E... Talia, anticipiamo la partenza: salperemo domani! Va' a prepararti!"
Battei le palpebre e mi sforzai di mettere quel ricordo da parte...
"Uno spadaccino spagnolo, padre? Non capisco!" mormorai.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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