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Vecchio 12-10-2012, 15.59.32   #285
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Non risposi a quelle parole taglienti del capitano, ma non mutai il mio sguardo mentre mi avviavo verso la mia nuova prigione.
Entrai, mi sdraiai imbronciata sul letto, chiedendomi quale destino mi si prospettasse l'indomani.
D'un tratto, la porta si aprì.

Lei era stesa a terra, in mezzo alla paglia: il vestito lacero, il labbro gonfio, neri lividi sparsi su tutto il corpo.
La bambina si chinò su di lei, e le accarezzò il viso.
Quel contatto la svegliò, ed afferrò con forza il gracile braccio, per poi lasciarlo quando vide che apparteneva a una bimba dai grandi occhi azzurri.
"Non voglio farti del male, ti ho portato da mangiare"
Gli occhi le brillarono di dolore e gratitudine "scusa piccola, dio ti benedica"
Mangiò un po' , aiutata da quella bambina che la scrutava pensierosa : chi poteva aver ridotto così una donna così bella?
Poi si udirono degli schiamazzi e delle voci, i soldati entrarono nella piccola stalla. La sentì guaire e raggomitolarsi.
"Ma che brava, le hai portato da mangiare" disse ridendo uno di loro.
"Sarà sicuramente più in forma adesso.. " disse un altro mentre tutti ridevano fragorosamente.
"Generale Timory, portate via la vostra figlioccia, non è posto per una bambina questo... "
"Come non lo è l'accampamento" sibilò qualcuno di indefinito tra loro.
" Andiamo Clio, vieni via, non avevi delle faccende da sbrigare?" mormorò imbarazzato l'ufficiale.
In realtà no, penso lei, ma ben capì che quella era una scusa per allontanarla.
"Si signore, perdonatemi, che sbadata"
Ma non riuscì a non voltarsi indietro a guardare quella donna impaurita, di cui non seppe mai il nome.



"Ti ringrazio Dydas" dissi sorridendo mentre mi avvicinavo a quel cibo tanto prezioso. Ma quando vidi che mi aveva portato anche una fettina di carne, mi si strinse il cuore.
" Perdonami, non intendevo offenderti oggi, ma non ho mai conosciuto un'altra donna che sapesse combattere." Continuai con un timido sorriso.
" Io sono Clio..non che ti interessi ... tuttavia io conosco il tuo nome e tu non sai il mio, questo non è corretto" soggiunsi continuando a mangiare.

"Padre, che colpa aveva commesso quella donna? Era un traditore? Una spia? Un'assassina? Perché l'hanno picchiata in quel modo?"
Notò l'espressione confusa e disorientata negli occhi del padre.
" No bambina mia, niente di tutto ciò.. Ecco vedi... " lei capiva come quelle parole gli costassero fatica
"Era solo la donna di un villaggio nemico, lungo il nostro passaggio. Ed era.... Ed era la più bella, per lo più.. "
"Oh si era proprio bellissima" gli fece eco la bambina con voce sognante" spero di essere bella anche solo la metà di quanto lo era lei un giorno".
Il generale le lanciò uno sguardo terrorizzato "Non osare nemmeno pensarlo tu!"
Lei tremò impaurita dal tono usato dalle parole del padre.
"Perdonami padre, non intendevo essere superba. Mi devo confessare?" Disse mordendosi le labbra.
Ma la superbia era l'ultimo dei problemi di Marcus Timory, e nel vedere la figlioccia tremante si pentì di essere stato tanto brusco.
"Oh, sarai dieci volte più bella di quella donna piccola mia.."
E le accarezzò affettuosamente i capelli scarmigliati, con le lacrime agli occhi.
Lei lo guardò stranita, incapace di seguire il filo dei pensieri del generale.
"Io, non capisco.." Disse poi timidamente " perché l'hanno picchiata in quel modo se la sua unica colpa era di essere bella?"
Come spiegare a una bambina innocente la cieca bramosia, il desiderio sfrenato e animalesco che segue la conquista, e come confessarle che nemmeno lui si era sottratto alla tortura di quella donna? Ma la sola idea che ci fosse la sua amata bimba al suo posto, lo faceva rabbrividire.
Assunse un'aria solenne e la guardò negli occhi, stringendo le gracili spalle tra le sue possenti mani.
"Non la stavano picchiando Clio.. Un giorno capirai che torto le infliggevano ma ora voglio che mi prometti che non permetterai mai a nessuno di trattarti così."
Due occhi azzurri si sgranarono davanti a lui.
" Io? Ma padre..."
"Prometti melo!" Disse lui quasi con disperazione.
Se c'era una cosa che aveva imparato in quegli anni era il grande valore che Marcus dava alle promesse.
" Io.., farò del mio meglio padre, lo prometto..."
Lui la guardò, adesso era una bambina, ma non avrebbe potuto proteggerla per sempre.
Così, Marcus Timory, il grande generale di sua maestà, si inginocchiò , la prese tra le braccia e pianse pensando al pericolo in cui aveva messo quell'innocente bimba.


Osservai Dydas di sottecchi, chiedendomi come avesse imparato a usare i coltelli. Infondo, non è naturale che una donna combatta, se lo fa c'è per forza una storia dietro.
Ma non osai fare domande a chi era stato già fin troppo gentile con me.
Mi limitai a sospirare e a sperare che il mio soggiorno lì, per quanto poco piacevole, non fosse eterno. Pensai a Guerenaiz e al guaio in cui l'avevo cacciato. Non c'era momento in cui non mi domandassi se sarebbe venuto in mio soccorso o no. Sapevo che era folle cercare di salvarmi, eppure, in fondo all'anima, continuavo a sperare.
Così come non vuoi arrenderti al fatto che Jhonn potrebbe essere morto da tempo...
Disse una voce nella mia mente. Ed era vero, ma non avevo altra scelta, se non nutrirmi di speranza.
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