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Vecchio 02-10-2012, 02.39.39   #145
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Philip entrò nella stanza e quasi svogliatamente lasciò cadere il suo cappello sul grosso seggio.
Fece qualche passo verso la tavola e si versò da bere in un bicchiere.
Ma quando alzò gli occhi per sorseggiare il suo liquore, si accorse di quella figura seduta che lo fissava.
“Voi...” disse turbato Philip “... voi qui?”
“Forse avevi dimenticato di avere un padre...” fissandolo sorridente l'uomo seduto “... e poi, nella casa di mio figlio posso entrarci liberamente, no?” Assunse allora una strana espressione, tra il vago ed il sarcastico. “Ma tu forse neanche ricordi più di avere un padre, molto probabilmente! E di sicuro hai dimenticato il suo nome!” Si alzò dal seggio.
Era un uomo alto, robusto, con i capelli bianchi e lo sguardo di chi conosce bene i tormenti della vita e le miserie umane.
“Eh, già...” continuò “... perchè oggi il nostro nome, quello della nostra famiglia, possiede due volti... uno ricco di prestigio, di potere, di onore e di dignità, al quale sono legati il castello, le proprietà sulla costa, la villa di Amsterdam e poi la tua eccellente carriera diplomatica e commerciale... e l'altro volto, che ha un che di disdicevole, di ignobile, di abominevole ... un volto che è meglio non rammentare mai, sinonimo com'è di slealtà e tradimento... vero?”
“Siete ricercato, padre!” Esclamò Philip. “Le guardie del re vi stanno cercando!”
“Lo so.” Senza scomporsi il vecchio avventuriero.
“Dovete nascondervi!”
“Sono qui!” Fece il vecchio. “Nella casa di mio figlio, persona rispettabile, onorata e ricca di fiducia. Conosci forse un posto più sicuro?”
“Siete pazzo...”
“Ma non temere...” sorridendo “... tuo padre ha sempre con sé i suoi strumenti di lavoro... ecco...” aprendo la sua valigia “... una parrucca... una barba finta... un naso di cera ed il gioco è fatto...”
Si camuffò sotto gli occhi di Philip.
“Ecco, vedi!” Mostrando il suo nuovo aspetto al figlio. “E comunque, non stare in pena per tuo padre... quelli che oggi sono lupi, domani forse saranno agnelli... e la lepre che scappa oggi, domani magari sarà ben al sicuro...” rise “... Ferdinando d'Aragona sta per sbarcare dal mare, mentre gli inglesi marciano da Nord, figlio mio... ed il tuo Guglielmo d' Orange forse scapperà lui come una lepre!”
“Siete folle...”
“Ah, dimenticavo...” disse al figlio “... mi presteresti il tuo mantello? Sai, la sentinella lì fuori si aspetta di vedere un uomo con abito chiaro senza mantello.”
E preso il mantello di suo figlio, il vecchio avventuriero uscì.

“Questa lettera...” mormorò Philip, destato da quell'antico ricordo e fissando Talia e poi sua moglie “... annuncia che mio... mio padre sta per arrivare con una nave qui a Las Baias...”
“Qui da noi?” Sorpresa la donna.
“Si...” annuì lui “... e forse non poteva scegliere momento peggiore...”
“Non era esiliato da ogni territorio olandese?” Domandò sua moglie.
“L'avranno inviato qui” rispose lui “forse per allontanarlo dai suoi vecchi amici antiorangisti...”
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