Guisgard fissò Talia con aria pensierosa.
“Si...” annuendo “... non può che essere così, come dici tu... da quel che dicono, la parola Abla non può che significare si... e allora per forza di cose è il secondo a dire il vero...” prese la mano della ragazza “... si, faremo come dici e ci fideremo della seconda sentinella...” il cavaliere allora si rivolse proprio al secondo soldato “... perdonatemi...”
“Cosa?”
“Ci occorre un'informazione, signore...”
Il soldato annuì.
“Dobbiamo recarci in una città chiamata Tylesia...” spiegò Guisgard “... la conoscete?”
“Tylesia?” Ripetè il militare. “Certo! Ho udito quel nome molte volte e ho anche visto più di uno dei suoi monumentali palazzi!”
Guisgard sorrise.
“Nelle leggende però!” Continuò la sentinella. “E nelle illustrazioni dei libri di favole!”
“Come sarebbe?”
“La città che cercate” disse il soldato “è un mito. Ma se proprio volete cercarla in un luogo che non sia un disegno o un quadro, allora dovete per forza di cose attraversare il fiume Calars.”
“Calars?” Ripetè Guisgard.
“Si, perchè solo oltre quel fiume” rispose la sentinella “può trovarsi una città sconosciuta, visto che quella regione è ignota ai più e può contenere qualsiasi cosa.”
“Come possiamo arrivare al Calars?”
“Seguite la strada verso Est.” Spiegò il militare. “Ma badate di non allontanarvi mai da quella direzione. Alla fine troverete il Calars. Non passerà inosservato, visto che le sue acque sono perennemente calde.”
Guisard e Talia, allora, presero la strada verso Est, sempre seguiti dal misterioso Anion.
“Dobbiamo arrivare a Tylesia, Talia...” disse il cavaliere “... per trovare qualcosa che sembra infinitamente prezioso... qualcosa simile ad una Reliquia... il Fiore Azzurro...”
Guisgard, così, raccontò tutto a Talia; della regina Chiarore Azzurra e del pegno che ella aveva imposto sulla vita del cavaliere.
Solo, infatti, portando il meraviglioso Fiore a Gioia Antica lei avrebbe risparmiato la vita di Guisgard.
E Anion in tutto questo rappresentava una sorta di giudice, custode e carnefice della vita del cavaliere.
Dopo alcune miglia, il carro arrivò presso la sponda di un fiume che emanava vapori e nuvole di fumo.
Su una piccola banchina era ormeggiato un battello, sul quale stava un uomo.
“E' questo il Calars?” Domandò Guisgard.
“Conoscete forse altri fiumi così caldi?” Ridendo l'uomo.
“Bene.” Annuì Guisgard. “Noi dobbiamo giungere nella regione dove sorgono le sue acque...” fece Guisgard “... potreste accompagnarci?” E lanciò un sacchetto di monete sul ponte del battello.
“Certo, messere!” Raccogliendole l'uomo. “Solitamente la corrente e i venti si calmano solo di Venerdì, anche se solo il Cielo ne conosce il perchè... partiamo dunque?”
“Certo!” Esclamò Guisgard.
Fecero allora salire il carro sul battello e poco dopo partirono.
Anion, invece, li seguiva via terra, percorrendo a cavallo la sponda del caldo fiume e senza perdere mai di vista il battello.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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