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Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Nella piazza centrale di Camelot quei bambini facevano la conta per decidere l'ordine in cui scegliere il proprio personaggio, sotto gli occhi divertiti e un po' sognanti delle bambine che invece attendevano solo di conoscere il nome del proprio cavaliere.
“Io sarò Lancillotto.”
“Perchè tu?”
“Già, perchè proprio tu?”
“Perchè io ho suggerito il gioco di oggi!”
“Non vale, si era deciso di fare la conta!”
Scoppiò allora un battibecco tra loro e in breve arrivarono quasi ad azzuffarsi.
E in quella discordia volò via la spada di legno del bambino che aveva scelto il gioco del giorno.
Quello, allora, corse a riprenderla, ma un cavaliere appena giunto si chinò a raccoglierla prima di lui.
I suoi stivali avevano ancora la sabbia attaccata e il suo mantello profumava di salsedine.
Alla sua cintura ciondolavano strani pendagli, dagli esotici colori e dalle forme arabescate.
La spada che scendeva dal suo cinturone mostrava un'elsa riccamente adornata, con intarsi e incisioni che rappresentavano la Santa Croce, l'effige del Papato e lo stemma nobiliare della sua stirpe.
Sul fodero recava poi una serie di gemme preziose, ciascuna di un colore diverso, che rappresentavano i principati Cristiani che avevano riportato vittorie nell'Oriente islamico.
Ma ciò che colpì quel bambino, sopra ad ogni cosa, furono il volto e lo sguardo di quel cavaliere.
“La spada è come un uccellino” sorridendo il cavaliere e rendendo la spada di legno al bambino “e quando la impugniamo dobbiamo farlo con attenzione... se stringiamo troppe forte, soffoca... se invece stringiamo debolmente, vola via...”
Si allontanò e raggiunse la porta della Cadetteria.
Allora i devoti cadetti, riconoscendo il nitrito del suo cavallo, si precipitarono di corsa all'ingresso e gli fecero festa.
“Urrà!” Gridarono gioiosi. “E' tornato sir Guisgard!”
Il bambino tornò dai suoi giovanissimi compagni di giochi, senza però alzare mai lo sguardo da quella festosa scena.
“Allora...” fece uno dei suoi compagni “... facciamo la conta ora per decidere chi fra noi sarà Lancillotto?”
“No...” mormorò il bambino che ancora fissava la Cadetteria “... decidete pure fra voi a chi toccherà Lancillotto...”
“E tu?” Chiese una delle bambine.
“Io... io sarò sir Guisgard!” Esclamò il piccolo, osservando, rapito e sognante, quel cavaliere insieme ai suoi cadetti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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