Salutato il giovane della torre, Elisabeth, Reas, Cristansen e sua figlia Vivian lasciarono quel luogo e si diressero verso Tylesia.
“Non so cosa troveremo in città” disse Reas, che si era messo alla guida del carro “ma a questo punto credo abbia ben poca importanza ormai...”
Camminarono per un paio di miglia attraverso la selva, fino a quando incontrarono un pastore.
Costui era tutto preso dal portare via il suo gregge.
“Andiamo bene per Tylesia?” Chiese Reas.
“Si...” annuendo il pastore “... seguite sempre il sentiero...”
“Come mai siete così agitato?” Domandò Cristansen. “Eppure è una giornata soleggiata, l'ideale insomma per far pascolare le pecore.”
“Queste terre non sono più sicure.” Fissandolo il pastore. “Tra breve non ci saranno più legge e ordine. Le truppe di Tylesia ormai stanno abbandonando il territorio e la popolazione tutta si sta preparando per un grande esodo.”
“Cosa diavolo state dicendo?” Stupito Reas.
“La verità.” Rispose il pastore. “La regina Destefya ha dato ordine al popolo di lasciare la città. Un terribile terremoto ha distrutto le mura di Tylesia e ora si teme l'attacco decisivo da parte dei nemici del regno.”
“La Lacrima di Cristo!” Esclamò Reas. “Non c'è tempo! Dobbiamo tornare a Tylesia!”
E spronato il cavallo, la loro carrozza subito ripartì.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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