XXXII Quadro: Il Ninfale Gioioso
“Quella bellezza lo colpì tanto maggiormente in quanto apparteneva a un tipo completamente ignoto nei paesi meridionali, in cui il giovane era vissuto fino allora.”
(Alexandre Dumas, I tre moschettieri)
Guisgard si inginocchiò davanti a Talia.
“Neanche a me quei due tipi piacciono...” disse prendendo la mano di lei “... quell'Umans sembra essere la nostra ombra... non so come, ma riesce sempre ad arrivare dove siamo noi... poi perchè sembra aver preso a cuore la nostra causa? Io diffido dalle buone azioni fini a se stesse!” scosse il capo. “E quel suo nuovo compagno? Non so, ma credo di stargli antipatico a pelle... però... resta quel dannato sergente... dobbiamo liberarci di lui, o ritornare indietro... e dietro ci sono sempre i Cavalieri della Luna Nascente...” strinse ancor più le mani di Talia “... occorre una soluzione... e credo non ce ne siano molte... o fidarci di quei due... o risolvere da noi questa storia... anzi, da me...” fissò la ragazza “... forse dovrei affrontare il sergente... parlargli... magari vuole solo le mie scuse...” si alzò e cominciò a camminare nervosamente nella stanza “... si, non abbiamo altra scelta... o ingannarlo, o tentare di riappacificarci... cosa ne pensi, Talia?”