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Vecchio 24-07-2012, 02.12.41   #2859
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Su, non siate sciocca.” Disse sorridendo Iwan a Talia, per poi fare nuovamente cenno a Sangò di andarsene. “Ci sono io e non vi occorre nessun altro. Del resto chi può conoscere questa città meglio di uno dei suoi soldati? Ci sono molti posti caratteristici, sapete? E qualcuno posso vantarmi di conoscerlo bene come le mie tasche! Ora datemi la mano e non abbiate paura... sapete, in questa stagione alcuni luoghi qui intorno profumano d'amore... e voi? Voi avete conosciuto l'amore? Se così non fosse, sarebbe un vero peccato...” e sfiorò di nuovo il volto della ragazza, per poi sistemare meglio la rosa che aveva messo fra i suoi capelli “... non mi avete detto nulla di questa rosa... non vi piace forse? E in verità non mi avete detto neanche il vostro nome...”
Ma proprio in quel momento, tanto improvviso, quanto silenzioso, Guisgard saltò giù dal palco, raggiungendo così Talia.
“Non osate toccarla mai più!” Fece, afferrando il polso del soldato. “Mai più!”
“Gaglioffo...” tirando via la mano Iwan “... come osi tu toccare me?”
“Sarà meglio andare via...” mormorò Sangò.
“Voi non andrete da nessuna parte.” Con tono deciso Iwan. “Non prima che avrò dato una giusta lezione a questo cane...” fissando Guisgard.
Nella strada calò subito un silenzio quasi irreale, se paragonato alla baraonda di qualche istante prima.
“Vi fate forte perchè indossate un'uniforme, vero?” Masticando rabbia Guisgard.
“Su, fatti sotto...” con tono di sfida Iwan “... sono qui, coraggio...”
“Non fatelo, Guisgard!” Gridò Sangò.
“Sta zitto, menestrello!” Esclamò Iwan. “Avanti, cavaliere...” tornando a rivolgersi a Guisgard “... avanti... ti do la possibilità di dimostrare il tuo valore...”
“Non voglio guai...” mormorò Guisgard.
“Lo sapevo...” sorridendo Iwan “... sei solo un vigliacco... ma mi sta bene... così anche lei” indicando Talia “capirà la differenza tra un gaglioffo e un vero uomo...”
Guisgard serrò i pugni per la rabbia.
“Già, un vero uomo...” continuò Iwan “... un uomo capace di proteggerla... non un vigliacco che la venderebbe al primo venuto, pur di salvarsi la pelle...”
“Carogna...” disse Guiagard a denti stretti, per poi lanciarsi contro il soldato.
I due ruzzolarono in terra e cominciarono a picchiarsi di santa ragione.
Ma quel chiasso attirò gli altri soldati.
Ad un tratto, due di questi presero Guisgard e lo tirarono via da Iwan.
“Bene, ragazzi...” sputando a terra questi “... tenetelo fermo... ora avrà ciò che si merita...” e cominciò a colpirlo, mentre i suoi uomini lo tenevano fermo.
Sangò, nel frattempo, aveva tirato indietro Talia di qualche passo, per evitare che si facesse male in quella confusione generale.
“Avanti, grand'uomo...” continuando Iwan a colpire Guisgard “... vediamo se ora abbassi la cresta...”
Ad un tratto si udirono dei nitriti e subito la folla si spostò per far avvicinare alcuni uomini a cavallo.
“Cosa succede qui?” Gridò un militare.
“Stiamo dando una lezione a questo vagabondo, signore...” disse Iwan.
“Vi avevo mandato per controllare le strade” con tono fermo il nuovo arrivato “e non per causare disordini! Lasciatelo!”
E subito i soldati lasciarono Guisgard, che cadde a terra ansimando.
“Cosa ha fatto per meritarsi di essere pestato da cinque soldati di sua Maestà?” Chiese il militare.
“Cercava rogne, signore...” rispose Iwan.
“A voi devono interessare solo i criminali o i sovversivi.” Fissandolo il militare. “E vanno arrestati, non pestati pubblicamente. Ora disperdete questa folla e tornate subito in caserma. E' un ordine che non ripeterò.” E andò via.
I soldati allora mandarono via i presenti, facendo tornare così la calma nella strada.
“Fra noi non è finita, cane...” mormorò Iwan a Guisgard, che era ancora a terra, per poi andare via.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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