Taliesin, mio buon cantore di un tempo lontano, vi ringrazio di aver arricchito questa discussione parlandoci di un altro luogo “misterioso e magico” per eccellenza.
Aggiungo solo un particolare al vostro scritto, amico mio, che mi ha sempre affascinato su questo luogo.
Alcune figurazioni del “Bosco Sacro di Bomarzo” sono ispirate al poema “Amadigi” di Bernardo Tasso e il giardino raffigura in modo simbolico le peripezie dei cavalieri erranti.
Nelle sue immagini si fondono elementi di varie tradizioni: quella pagana, quella magica-esoterica e alchemica, quella orientaleggiante ed esotica (c'è persino un richiamo agli Aztechi, un popolo scoperto da meno di un secolo nel periodo in cui fu edificata questa incredibile meraviglia).