“Entrate, milady...” disse Mizasar aprendo la porta.
Altea si ritrovò così in una stanza fatta adibire a laboratorio per ordine di lady Armelia.
Ovunque vi erano ampolle ricolme di liquidi verdastri, rossastri, giallognoli o trasparenti come acqua di fonte.
Polverine colorate erano sparse su alcuni piattini di alluminio e corpi di rettili senza vita, conservati in vasi di vetro, galleggiavano in strane soluzioni che emanavano vaporose essenze.
“Fate attenzione a tutto ciò che vi circonda, milady...” fece il guaritore, mostrando alla ragazza tutte quelle strane cose “... alcuni di questi sono veleni potentissimi, capaci di uccidere un uomo in meno di un minuto tra atroci sofferenze...” prese una boccetta colma di un liquido arancione chiaro “... come questo... si narra che fu un veleno non diverso da questo a rendere folle il terribile tiranno Lazarius... quest'altro invece” indicando una fiala contenente un liquido nero come la pece “è simile alla droga che deformò all'inverosimile l'aspetto del leggendario Darius, scolarca della Nolide e acerrimo nemico degli Afragolignonesi...” tornò a fissare Altea “... non sarà facile salvare il piccolo principe... ma abbiamo comunque una speranza... ogni veleno presente in natura possiede sempre un antidoto capace di annullarne gli effetti...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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