La locandiera, a quelle parole di Talia, annuì e fece un cenno per farsi seguire.
Guisgard, che ancora stringeva la mano di Talia, seguì con la ragazza la locandiera all'interno, fino al bancone centrale.
“Vediamo un po'...” disse la donna, facendo scorrere il suo dito sul margine del registro clienti “... ecco, questa andrà benissimo...” alzò gli occhi e fissò le mani dei due che ancora erano strette l'una nell'altra “... una stanza doppia...”
“Si, ma con letti separati.” Fece Guisgard.
La locandiera lo fissò.
“Siamo...” mormorò il cavaliere “... siamo fratello e sorella...”
La donna allora annuì.
“Begghins!” Chiamò all'improvviso. “Begghins, dove sei?”
Un attimo dopo un uomo entrò nella locanda.
“Ci sono due cavalli là fuori.” Disse la locandiera. “Portali nella stalla e da loro da mangiare e bere.”
L'uomo annuì ed uscì.
“Avevi detto di essere stanca, vero?” Rivolgendosi Guisgard a Talia. “Ora andremo direttamente in camera.”
“Venite, vi mostrerò la stanza.” Fece la locandiera.
“Più tardi” disse Guisgard “potreste portarci del latte caldo e del miele? E dei biscotti se è possibile? Vedete, siamo in viaggio da un bel po' e Talia è stanca ed affaticata.”
“A quest'ora” fece la donna “non so se sono rimasti ancora dei biscotti...”
“Ah...” fissandola Guisgard.
“Ma posso prepararne altri per voi, se volete.”
“Ve ne sarei grato, signora.” Sorridendo il cavaliere. “Davvero.”
“Ci sono anche delle pannocchie” disse la locandiera “che potrei arrostire per voi.”
“Siete davvero gentile.”
Giunsero così davanti alla stanza e la donna li fece entrare.
Rimasti poi soli, Guisgard aprì la finestra, facendo così entrare dentro aria fresca.
E di nuovo apparve quello straordinario spettacolo davanti ai suoi occhi.
Quella grandiosa ed incommensurabile città, quasi sospesa tra questo mondo e quello dei sogni.
“Gioia Antica...” sussurrò lui, perdendosi in quell'incredibile visione.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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