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Vecchio 09-07-2012, 20.26.36   #2699
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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XXX Quadro: Gioia Antica, la Città degli Opposti

“C'è una sola locanda, L'oca Azzurra.
Non ne servono altre, perchè a Perla non arrivano visitatori, solo futuri cittadini, tutti personalmente invitati da Patera e scelti con una particolare attenzione alle personalità eccentriche e fuori dalla norma.”

(Alfred Kubin, L'altra parte)



Guigard prese subito la mano di Talia e tirò a sé la ragazza.
Anche lui era inquieto ed avvertiva una strana sensazione, come un misto tra angoscia e smarrimento.
Prese allora Talia ed uscirono da lì.
Fuori dalla chiesa, Sheylon si lanciò all'inseguimento del contadino, che, sentendo il superbo felino arrivare, cominciò a correre con un forsennato.
“Sheylon...” disse Guisgard, ancora stravolto per l'accaduto in chiesa “... lascialo perdere... vieni qui...”
E la tigre subito ritornò da lui e a Talia.
“Andiamo ora...” mormorò Guisgard “... riprendiamo il nostro cammino...”
Ripresero la strada e ad un tratto videro un carretto che veniva verso di loro.
Era tirato da un mulo che solo a stento i tre uomini che conducevano il carretto riuscivano a far muovere.
“Perdonatemi...” disse Guisgard.
“Non ora, messere.” Fece uno di quelli. “Dobbiamo raggiungere un borgo vicino per la tradizionale Festa del Grano e questo dannato mulo non vuol saperne di camminare!”
“Volevamo solo un'informazione...” mormorò Guisgard.
“Non abbiamo tempo.” Disse un altro di quelli. “Solo un consiglio... tornate indietro. Oltre questo passo vi sono terre sconosciute o poco frequentate da secoli... e nessuno vi ha mai fatto ritorno.”
E andarono via.
“Che tipi...” scuotendo il capo Guisgard “... comunque non possiamo tornare indietro... abbiamo i cavalieri alle costole... e preferisco più un cammino ignoto, che finire in trappola dei nostri inseguitori...”
E ripresero il cammino.
Poco dopo apparve una figura lungo la strada.
Sembrava animata da una gran fretta.
“Perdonatemi...” fece Guisgard.
“Non posso fermarmi.” Fissandoli.
Era un uomo vestito con abiti particolari.
“Solo un'informazione...” disse Guisgard.
“Non posso, devo raggiungere un borgo oltre questa zona per partecipare alla processione del Santo Patrono...”
Parlava in fretta e con un accento molto marcato.
Rivelò anche il nome del Santo, ma né Guisgard, né Talia arrivarono a comprenderlo.
E andò via.
I due allora ripresero il cammino, fino a quando giunsero ad un pozzo.
Guisgard ne approfittò per rinfrescarsi il volto e le braccia.
Colse allora dell'uva bianca da una vite e ne offrì a Talia.
“Mangiala, è molto dolce...” le sussurrò.
Poi, voltandosi, vide un uomo accanto al pozzo.
“Scusatemi...” avvicinandosi il cavaliere “... vorrei chiedervi dove conduce questa strada?”
“Tornate indietro...” fece quell'uomo.
“Non possiamo...”
“Oltre è pericoloso...” disse l'uomo “... meglio tornare indietro, dove la terra è conosciuta...”
“Perchè, cosa c'è alla fine di questa strada?”
“Una città perduta” rispose l'uomo “che molti hanno cercato, ma che nessuno è tornato mai per descrivere...”
“Che città?”
“Gioia Antica...” fissandolo l'uomo “... la Città degli Opposti... vi regna una regina... ella è bellissima, ma ama solo l'Arciduca e per voi non avrebbe pietà...”
Guisgard allora si voltò a fissare la strada davanti a loro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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