Entrammo nella chiesa e quella visione mi attraversò la mente...
Una figura alta, severa e dall’aspetto vagamente inquieto... uscì dal confessionale e si voltò verso di me... tutto in quell’immagine mi incuteva timore, dal rosario che stringeva con forza in mano al velo che le celava il volto...
Durò solo un istante, tuttavia... poi battei le palpebre e tutto scomparve.
La mano di Guisgard si strinse con più forza intorno alla mia, allora, ed io avvertii tutta la sua sorpresa ed il suo sconcerto.
Quell’odore di malta fresca e di pittura che ci aveva accolti al nostro precedente ingresso, adesso non riuscivo più a sentirlo... c’era quell’inconfondibile sentore di polvere, invece, tipico degli edifici chiusi da molto tempo.
Ricambiai la stretta della mano di Guisgard con una leggera carezza sul suo braccio...
“Il confessionale...” gli mormorai quindi all’orecchio, accennando alla nostra sinistra “Cosa c’è nel confessionale, Guisgard? Portami là, ti prego!”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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