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Vecchio 06-07-2012, 02.19.41   #2670
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Sheylon, udendo la voce di Talia, si voltò di scatto verso di loro.
Tornò, per un momento, a fissare il contadino sull'albero, per poi raggiungere la ragazza.
Qui strofinò la grossa testa contro la mano di Talia, mentre il povero contadino, ancora tutto tremante, invocava l'aiuto del Cielo ed inveiva contro la terra.
“Avanti, potete scendere ora.” Disse Guisgard al contadino. “Non c'è nulla da temere.”
“Giammai!” Esclamò il villano, sempre tenendosi stretto all'albero. Quel demone giallo attende solo questo per sbranarmi!”
“Non è un demone, ma solo una tigre!”
“Tigre?” Ripeté il contadino. “Non ci sono animali del genere qui! Una volta ne ho sentito parlare da un domenicano che era stato nelle Indie e nel Catai... laggiù vivono le tigri, non qui!”
“Davvero?” Sorridendo Guisgard. “E sentiamo... cos'è allora?” Indicando Sheylon.
“Non so...” mormorò il contadino “... sembra avere la stazza di un leone e l'aspetto di un demonio...”
“Avanti scendete, vi dico.” Disse di nuovo Guisgard. “Nessun demonio attenterà alla vostra anima. Piuttosto, abbiamo da chiedervi qualche informazione circa il nostro viaggio.”
“Vi darò le informazioni che cercate restando su questo albero” fece il contadino “e solo quando sarete partiti, insieme a quel demonio, io scenderò da quassù.”
“E sia, come volete.” Ridendo Guisgard. “Per prima cosa volevamo sapere di questa chiesa...”
“Non è stata ancora terminata.” Disse il contadino. “I suoi lavori si sono bloccati per un lungo periodo.”
“Come mai?”
“Perchè inviare fin quaggiù una maestranza capace e fidata non è facile.” Rispose il contadino.
“Noi al nostro arrivo abbiamo incontrato un uomo.” Fissandolo Guisgard. “E stava lavorando a dei ritratti e a dei mosaici nella chiesa.”
“Io vengo qui spesso perchè il mio terreno non è distante da qui” fece il contadino “e non ho mai visto nessuno qui intorno alla chiesa.”
“Eppure noi ci abbiamo anche parlato.” Spiegò il cavaliere. “Poi siamo usciti e lui è rimasto dentro per proseguire i suoi lavori.”
“Ma se la porta è chiusa.” Indicando il portico della chiesa il contadino.
“Chiusa?” Voltandosi verso il sacro edificio Guisgard. “Ma se siamo usciti solo pochi minuti fa ed era aperta... forse l'avrà chiusa l'uomo di cui vi dicevo...”
“Quando sono arrivato era già chiusa.”
“Come sarebbe?” Stupito Guisgard. “Non ci avete visti uscire da lì poco fa?”
“No, pensavo a salvarmi dalla vostra bestiaccia.”
Sheylon emise un gemito che mutò in un sordo brontolio.
“Molto strano...” mormorò Guisgard, tornando a fissare la chiesa, per poi voltarsi verso Talia.
“Insomma, vorrei scendere da qui!” Seccato il contadino.
“Noi veniamo da Faycus...” disse Guisgard “... potreste indicarci la strada per un borgo o qualche località isolata?”
“Isolata...” mormorò il villano “... qui siamo ai confini del ducato e tutto, da qui in poi, vi apparirà isolato e lontano.”
“Cerchiamo una direzione poco battuta.” Fece Guisgard.
“Allora dovreste andare verso Nord.” Spiegò il contadino. “Nessuno si avvia mai in quella direzione. In passato sono passati mercanti o attori itineranti diretti lassù, ma nessuno di quelli è più tornato da queste parti.”
“E perchè mai?”
“Ah, questo è un mistero.”
“Il maestro che era in chiesa ci ha detto di evitare la strada che va a Nord...”
“Vi ripeto, non vi è nessuno qui intorno.”
“Va bene...” annuì Guisgard “... lasciamo perdere...”
“Ora andrete via?” Sbuffando il contadino. “Io sono stanco di stare su questo albero!”
Guisgard allora prese i cavalli e si avvicinò a Talia.
“Meglio rimettersi in viaggio, Talia.” Disse alla ragazza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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