Lady Armelia era bellissima.
Di una bellezza quasi incantata nella sua perfezione.
In lei ogni cosa appariva armoniosa, eccetto lo sguardo, che invece sembrava essersi spento o almeno offuscato da un velo di impenetrabile dolore.
Con un gesto delicato ed aggraziato scostò lievemente il velo del volto e fissò Altea e Fyellon.
“Forse potete pregare insieme a me, amici miei.” Disse lei. “Le preghiere non hanno sangue blu o rosso, blasone o lignaggio. Vi ringrazio per le vostre parole.”
Ma proprio in quel momento arrivò un uomo a cavallo.
Rapido entrò nel maniero e subito alcuni servi si avvicinarono per riceverlo.
Lui saltò giù dal suo cavallo e si avvicinò ad Armelia.
Altea e Fyellon subito lo riconobbero: era l'uomo che in città aveva mandato via i cavalieri che importunavano Altea.
“Come è stata la predica oggi, mia signora?” Chiese ad Armelia.
Lei non lo degnò di uno sguardo.
“Spero che la Vergine Maria” continuò l'uomo “sia meno fredda e ostile di te. Altrimenti non avrebbero senso le preghiere degli uomini.”
Lei allora lo fissò con rabbia.
Aveva gli occhi lucidi ed il pallore del suo viso era aumentato.
“Non agitarti, mia cara.” Disse l'uomo. “Tranquilla, non dovrai sopportare la mia presenza oggi. Sono diretto verso il fiume, dove mi dedicherò alla pesca.” Fissò Altea. “E non sarò da solo. Questa dama verrà con me.”
“A me è indifferente ciò che farai.” Fece lei. “Anzi, se deciderai di non tornare, io ne sarò felice.”
“Immagino, mia cara.” Fissandola lui. “Ma tornerò.” Tornò a guardare Altea. “Milady, recatevi nelle scuderie e scegliete il cavallo che più vi piace. Verrete con me al fiume.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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