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Vecchio 02-07-2012, 03.11.24   #2606
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Umans sorrise a quelle parole di Talia e mostrò poi un lieve inchino.
“Vi ringrazio, milady.” Disse. “E quanto al nostro Ammazzasette...” fissando poi Guisgard “... beh, voi lo conoscete meglio di me e quindi ben potete immaginare quanto mi sia costato il tenerlo a bada!” E rise di gusto.
“Ma davvero?” Mormorò Guisgard. “E così sarei io quello da tenere a bada, eh? Sta bene!” Esclamò. “Allora la prossima volta me ne starò a bere in una locanda, magari anche in buona compagnia.” Sorrise. “Così, sarò certo di restare fuori dai guai.”
“Il nostro cavaliere è un tantino suscettibile!” Sempre ridendo Umans.
Guisgard e Talia, così, si allontanarono.
E quando furono presso il luogo in cui avevano lasciato Sheylon, lui chiese a lei di chiamare la loro tigre.
“Oh, ma no!” Fece Guisgard. “Quando cerchi qualcosa, allora devi chiamarla con forza e decisione! Devi volerla con tutta te stessa! Stai chiamando un animale che le tribù Asthù del Gange venerano come l'incarnazione di grandi eroi e che i fachiri ariani invocano per scacciare i demoni!” Sorrise. “Avanti... concentrati, altrimenti Sheylon non verrà...”
Ma proprio in quel momento, interrompendolo, rapido e silenzioso, Sheylon li raggiunse con un poderoso balzo.
Quell'apparizione fu così improvvisa che anche Peogora e Luthien furono colte di sorpresa.
“Ehi, che modi sono questi!” Disse Guisgard alla sua tigre. “Da quando in qua smentisci il tuo padrone?”
Sheylon però, quasi incurante, si avvicinò a Talia e alzandosi su due zampe cominciò a farle le coccole con la testa.
“Vabbè...” guardando in alto Guisgard “... oggi sono tutti contro di me... e sia, direi di andare adesso...”
Ripresero così il loro cammino, tra le pendici dei due monti che racchiudevano Faycus.
I due cavalli procedevano l'uno accanto all'altro, mentre la tigre li seguiva qualche passo più indietro.
“E' inutile che ora mi guardi...” disse Guisgard alla tigre “... io e te non siamo più amici, ecco.”
La tigre rispose con un brontolio.
Guisgard allora la fissò e sorrise.
“In effetti” rivolgendosi poi a Talia “non è molto comune vedere da queste parti un animale come Sheylon. Un giorno ti racconterò di come ci siamo incontrati.”
Ma proprio in quel momento, davanti a loro apparve una piccola chiesa.
Era in costruzione e dunque in molte parti si mostrava ancora incompleta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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