Visualizza messaggio singolo
Vecchio 28-06-2012, 18.31.25   #2578
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il tiepido e limpido pomeriggio sembrava riflettersi nel giardino del Casale, col suo cielo terso e azzurro, le foglie dei tigli, degli olmi e degli aceri fatte appena vibrare, con un'incantata musicalità, dal vento fresco ed asciutto e la luminosità delle vaste nuvole che sembravano naufragare fin verso i più lontani e sognanti confini di quel mondo.
Talia sedeva all'ombra degli alberi, su una sedia austera e robusta, che sembrava intrisa di un sapore antico e di un profumo d'altri tempi, con bellissime e ormai consumate immagini intagliate nel legno.
“Avanti, su...” disse Guisgard che le stava davanti “... riproviamo ancora...”
“No, Guisgard...” scuotendo il capo lei “... è inutile, la gamba mi fa troppo male...”
“Hai sentito il medico, no?” Fissandola lui. “Devi sforzarti. Devi vincere la paura.”
“Ma la gamba mi fa male!” Quasi arrabbiandosi lei.

“Ma devi sforzarti!” Alzando la voce lui. “Se non lo farai, allora la guarigione sarà molto più lunga! Su, ora indietreggio di qualche passo... vieni verso di me... coraggio...”
Talia allora, facendo leva con le mani sulla sedia, cercò di alzarsi, ma senza riuscirci.
“E' inutile, sono troppo stanca...”
“Ma ci stavi riuscendo!”
“Guisgard, per oggi basta così.” Disse il Maestro. “Non si sente ancora pronta.”
“Ma è solo un blocco il suo!”
“Si e forse ha bisogno di altro tempo per superarlo.”
“A te non interessa niente di lei.” Arrivando Fyellon. “Cerchi solo una compagnia per i tuoi pomeriggi.”
“Pezzo di...” mormorò Guisgard voltandosi.
“Smettetela!” Gridò Talia. “Pensate solo a litigare!”
“Basta voi due!” Disse il Maestro. “Talia ha ragione! Se avete voglia di gareggiare, allora conservate le forze, visto che domani è il gran giorno.”
“Si, hai ragione, Maestro.” Annuendo Fyellon. “E scusami anche tu, Talia... domani tornerò dal bosco con le corna del Cervo Bianco e dimostrerò che sono il migliore.”
“Lo vedremo...” fissandolo Guisgard.
Il Maestro allora prese Talia in braccio e rientrò in casa.
Giunse la sera e poi la notte.
All'alba, Guisgard e Fyellon partirono alla volta del bosco per cercare le corna del Cervo Bianco.
Giunse di nuovo il pomeriggio e Talia chiese al Maestro di essere portata fuori.
Egli allora la prese in braccio e la fece sedere sulla sedia posta proprio verso il bosco.
E li attese fino a sera.
E ad un tratto le apparve una figura lontana.
Sembrava confondersi con l'ultimo chiarore morente del crepuscolo e appariva incerta e mutevole.
Ma lei riconobbe quella figura.
“Guisgard!” Chiamò.
La figura così cominciò ad avvicinarsi verso il Casale e poi a correre verso di lei.
Talia allora cominciò a far forza con le mani per alzarsi.
Tremava per il dolore alla gamba, ma non si fermò.
Alla fine riuscì ad alzarsi dalla sedia.
Avanzò così di qualche passo fino a quando, per la stanchezza inciampò.
Ma si ritrovò fra le braccia di Guisgard.
“Ti...” con gli occhi lucidi lei “... ti aspettavo... hai visto? Mi sono alzata...”
“Sei bravissima, gioia...” sorridendole lui, per poi asciugarle una lacrima che cominciò a rigare il suo viso “... bravissima...”
“E dimmi...” sussurrò lei “... hai trovato...”
“Si.” Interrompendola lui e mostrandole delle meravigliose corna bianche come l'avorio. “Il Maestro aveva ragione... il Cervo Bianco esiste... ha perduto queste corna, forse per essersi impigliato in qualche ramo...”
“Sei...” sorridendo lei “... sei tu il migliore...” e lo baciò sulla guancia.
Lui allora la prese in braccio e rientrarono in casa, lasciandosi alle spalle la magia di quella sera.

“Talia!” Chiamò una voce appena la ragazza ebbe varcato il portone del convento.
Una voce che la destò da quel ricordo.
Il vento le aveva fatto comprendere di essere fuori.
“Talia!” Di nuovo quella voce.
E continuò a chiamarla, facendosi sempre più vicina.
Perchè Guisgard stava correndo verso di lei.
E corse fino a raggiungerla, per poi abbracciarla forte.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso