Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 26-06-2012, 16.22.02   #928
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quella calda mattina di Giugno il piccolo Andros non aveva alcuna voglia di studiare.
Il caldo e l'assenza del suo precettore, incoraggiarono così la sua audacia.
Sgattaiolò attraverso il grande cortile, tra le siepi fiorite e i grandi alberi di Ficus, fino a raggiungere il portone d'accesso per poi mischiarsi al via vai di funzionari e cortigiani.
Scappò così verso la campagna, armato della sua spada di legno e dei suoi sogni di novello cavaliere errante.
Come un giovanissimo Lancillotto correva a destra e a manca, agitando la sua spada e scalciando ogni sassolino che incontrava sul suo cammino.
Ad un tratto vide una grande montagna all'orizzonte, sulla cui cima ardeva il Sole di quei primi giorni d'Estate.
“Ehi, tu!” Disse alla montagna. “Gigante di pietra! Io sono il futuro Arciduca e tu sei sul mio cammino! Se al mio ritorno ti troverò ancora qui, allora assaggerai la mia spada!”
Corse via e poco dopo giunse ad un piccolo rio che impediva di proseguire oltre.
“Ehi, tu, serpente d'acqua!” Gridò il bambino. “Io sono sir Andros, il più forte cavaliere del mondo! Se al mio ritorno ci sarai ancora, allora ti infilzerò a dovere!”
Corse via e passò l'intera giornata a giocare di essere uno dei cavalieri che aveva visto nei suoi libri.
Verso il tardo pomeriggio, ritornando indietro, vide la strada sgombra dal ruscello.
“Urrà!” Esultò. “Il serpente è scappato!”
Poco dopo, notando che sotto il Sole non c'era più la montagna, di nuovo fu preso da un senso di trionfo.
“Anche il gigante è fuggito via impaurito!”
Tornato a casa, però, trovò il precettore con i nervi a fior di pelle e sua madre visibilmente preoccupata.
“Dove sei stato, Andros?” Chiese la Granduchessa.
“Mamma, sono andato a combattere giganti e a scacciare serpenti!”
“Non diventerai mai un bravo cavaliere” disse la mamma “se, oltre all'uso delle armi, non ti dedicherai anche allo studio.”
“Che m'importa dello studio!” Esclamò lui. “Io sarò come Lancillotto e come Ardea! Non mi serve studiare!”
“Credi?” Fissandolo lei. “Dimmi però quali giganti hai vinto e quali serpenti ha scacciato.”
Il piccolo raccontò tutto alla mamma e lei chiese di poter vedere, il giorno successivo, i luoghi di queste battaglie.
Così, la mattina seguente, Andros condusse sua mamma sulla strada percorsa il giorno prima.
E con suo stupore vide di nuovo la montagna sotto il caldo Sole di Giugno e più avanti il ruscello di nuovo a sbarrare il passaggio.
“Ma come è possibile?” Deluso il piccolo. “Ieri erano scappati...”
“Piccolo mio...” sorridendo la mamma “... se avessi studiato, allora comprenderesti cosa è accaduto... il Sole attraversa il Cielo ed è per questo che nel pomeriggio non è più sopra la cima di quella montagna. E il ruscello scorre in un canale che viene chiuso ogni volta che l'acqua serve ai mulini. Comprendi ora quanto è importante studiare? Anche i grandi cavalieri studiano. Il nome Lancillotto deriva dalla sua abilità con le armi, unita al suo essere dotto. Ed anche Ardea non era soltanto un formidabile spadaccino. Infatti solo con l'ingegno superò l'enigma della mostruosa Vammana.”
“Cos'è un enigma, mamma?” Chiese Andros.
“E' una cosa che mette alla prova la nostra intelligenza.”
“Voglio provare anche io!” Esclamò il piccolo.
La mamma sorrise e tornati a casa lesse uno degli arcani contenuti nei libri della loro biblioteca:

“E' preziosa.
Può contenere metallo.
Può essere di vari materiali.
Accompagnava i morti nell'Aldilà.
E' importante ciò che vi è raffigurato.”

Il piccolo Andros restò a rifletterci su, ma non giunse alla soluzione.
Incuriosito, però, non volle avere aiuti dalla mamma e cominciò a trascorrere diverso tempo a ragionare su quell'arcano.
Fino a quando, un pomeriggio, corse dalla mamma e tutto raggiante le diede la soluzione.
“Bravissimo, tesoro mio!” Abbracciandolo lei. “Meriti un bel premio, oltre ad un dolce bacio della tua mamma! Dimmi, cosa desideri?”
“Recitami ancora quella poesia che mi piace tanto, mamma...” disse lui “... quella che racconta della cosa più bella fatta da Dio...”
Lei sorrise e cominciò a recitare:

“Quanto creato dal Signore son certa di conoscerlo io!
La cosa più bella al mondo son davvero gli Angeli di Dio!
Ma nulla, bambino mio, è più bello dell'Arcangelo Michele,
che, meraviglioso, risplende in chiesa al chiaror delle candele!”

Andros abbracciò sua madre e in quel momento pensò a tutti i suoi sogni.
E in ogni sogno lui era il più grande cavaliere in cerca della cosa più preziosa.

E voi, dame e cavalieri, riuscite a risolvere l'arcano di oggi?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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