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Vecchio 23-06-2012, 03.20.34   #2521
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Non agitatevi.” Disse la monaca a Talia. “Vi ho portato del latte caldo col miele... vi farà stare meglio.”
Posò accanto alla ragazza il piccolo vassoio in legno, su cui era adagiata la tazza di latte e con la mano toccò la sua fronte.
“No, non avete più la febbre...” accomodando poi alcune ciocche di capelli che scendevano sulla fronte di Talia “... erano poche linee di febbre, forse dovute all'agitazione e allo sbalzo di temperatura... Faycus è a ridosso dei monti e l'aria qui è spesso fresca anche in questo periodo...” sorrise “... lady Vicenzia è nella cappella del convento... ha però dato ordine di essere avvertita subito al vostro risveglio...”

“Mi piace molto questa città...” disse entusiasta la ragazza “... il profumo dei fiori, l'odore dell'erba di montagna e poi le grandi nuvole bianchissime e luminose, tanto vicine da potersi quasi toccare... mi piace anche ascoltare il gorgoglio delle acque del fiume che scorre poco più sotto del castello... vi sembrerà sciocco, ma mi diverto un mondo a lanciarci dentro i sassolini... sapete? Ieri ho rischiato di cadere nel fiume e farmi così un bagno fuori stagione!” Sorrise. “Che sciocca, vero? E solo per lanciare più lontano un sassolino e vederlo poi zampillare tra le increspature della corrente!”
“Damigella!” Esclamò spazientito Paolo. “Evitate di gesticolare tanto, o il maestro non riuscirà mai a ritrarvi come si conviene!”
“Messere...” con candore lei “... perdonatemi, ma io sono di Sygma e sono abituata a gestire, oltre che a pronunciare, quando parlo!” Fissò il pittore. “Voi gente del Sud dovreste ben comprendere, vistò che quando parlate, almeno molti di voi, fate diversi cenni ed ampi gesti. Sembrate dei teatranti certe volte!” Rise di gusto, per poi prendere uno dei biscotti sul vassoio accanto a lei.
“Damigella!” Fissandola Paolo. “Per Carità Divina! Smettete di fare tutti questi movimenti! Cosa avete messo in bocca ora?”
“Solo...” deglutendo ed ingoiando lei “... solo un biscotto... sono buonissimi ed io non resisto.” Fissò di nuovo il pittore. “Sono una pessima modella, vero? Siate pure sincero, maestro...”
“Vi ho già detto, damigella...” disse lui, continuando a dipingere “... siate naturale... siate voi stessa... è voi che devo portare su questa tela, non una marionetta... naturalmente, per quanto possibile, evitate solo di alzarvi ed iniziare a correre per la sala...” e rise.
“Oh...” sussurrò lei “... allora non vi seccherà troppo se prendo una di queste rose... mi piace tenerla in mano mentre mi ritraete...” ma tirò subito indietro la mano, portandosi poi un dito alla bocca.
“Cosa succede?” Domandò Paolo, accortosi di quel rapido ed improvviso movimento.
“Una spina, credo...” mormorò lei “... mi sono punta un dito...”
“Lasciate che guardi.” Avvicinandosi Paolo.
“E' solo un graffio.” Disse il pittore. “Lasciate che esca qualche goccia di sangue e non preoccupatevi oltre.”
“Pensate...” mormorò lei fissando il pittore “... pensate sia un cattivo presagio?”

“Sotto quella lapide?” La voce della monaca destò Talia da quella visione. “In verità non si sa con certezza chi riposi la sotto. E' stato seppellito il corpo di una ragazza sconosciuta, trovata morta nel fiume tempo fa. Fu lady Vicenzia a volere quella tomba nel nostro convento.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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