La lunga notte era appena iniziata.
Le costellazioni, molte delle quali sconosciute, attraversavano il cielo infinito tra bagliori e scintillii di indefinita intensità.
La città sembrava assopita nell'incanto notturno ed avvolta da un mite bagliore.
Talia passeggiava fra le strette stradine, seguendo una musica lontana e quasi impalpabile.
Eppure sentiva di conoscere quella melodia.
Ad un tratto una figura apparve in fondo alla strada.
Nel vedere la ragazza,la figura smise di suonare.
Lei allora gli corse incontro.
“Guisgard!” Disse Talia abbracciandolo.
Ma non era Guisgard.
Era un giovane dai lunghi capelli d'argento e lo sguardo penetrante.
“Dov'è Guisgard?” Chiese lei.
“Ti sta aspettando...” rispose lui “... vieni, ti condurrò da lui...” e presa la sua mano, condusse la ragazza in un meraviglioso giardino.
Era composto da alberi di ghiaccio e da piante di cristallo, cosparsi di fiori e frutti di mille e più colori.
Le grazie di quelle forme, la varietà di quelle luci e gli artifici dei colori donavano sontuosità a quel luogo.
Tutto era forgiato con una perfezione sconosciuta e cesellato nel modo più prezioso ed artistico.
Tra le candide chiome delle piante che si intrecciavano con i vigorosi e slanciati rami degli alberi, pendevano frutti luccicanti di color rubino, di fantasia di madreperla, di riflessi di giada, di bagliori d'ambra e di splendido corallo.
Argento e oro rivestivano le cortecce degli alberi e riverberi di platino si confondevano col quarzo, col granito e con l'alabastro più puro.
“Dov'è Guisgard?” Domandò di nuovo lei.
“Guisgard non verrà.” Rispose il giovane. “Ora tu appartieni al mio signore, il Re del Firmamento Crepuscolare e farai parte del suo seguito.”
Talia, a quelle parole, sentì crescere in sé un'angoscia ed una paura senza fine.
In quel momento, però, la ragazza vide accendersi una luce in mezzo a quel meraviglioso giardino.
Una luce che cresceva sempre più in intensità e vigore.
Talia scorse allora Qualcosa che sembrava sbocciare con una luminosità ben più forte dell'albeggiare.
E la luce fu così potente che finì per accecare la ragazza.
“Sono qui per riavere Talia.” Disse all'improvviso una voce.
Lei, anche senza vederlo, riconobbe subito che apparteneva a Guisgard.
“Lei appartiene al mio sovrano.” Replicò il giovane. “Con che diritto vieni qui a reclamarla?”
“Perchè io amo Talia...”
“Non puoi amarla, è tua sorella, non tua moglie.” Fissandolo il giovane.
“Chiama il tuo sovrano” disse Guisgard “e la sposerò davanti a lui. In questo stesso momento.”
“E se io rifiutassi?”
“Allora ti ucciderò.” Rispose Guisgard.
“Portami il Fiore Azzurro” disse il giovane “ed io ti renderò la tua amata. Aspetterò da qui a un mese e se per quella scadenza non sarai ritornato col Fiore, allora terrò la ragazza qui con me. Per sempre. Accetti? Sul tuo onore?”
“Si, accetto.” Annuì Guisgard. “Sul mio onore.”
In quel momento un titanico cavaliere emerse dalla vegetazione, armato con una grossa spada a doppia lama.
“Se fra un mese ritornerai senza il Fiore” disse il giovane a Guisgard “allora questo cavaliere ti giustizierà. Ami davvero a tal punto quella ragazza?”
“Si, amo Talia al di sopra di tutto e di tutti.”
“Allora che il Cielo ti assista, cavaliere.” Mormorò il giovane lasciando i suoi occhi di ghiaccio in quelli di Guisgard.
Il cavaliere armato di quello spadone, allora, sollevò la visiera del suo elmo e un tetro lamento si diffuse straziante nella notte.
Talia si svegliò di colpo.
Ansimava ancora per l'agitazione causata da quel misterioso sogno.
“Ben svegliata.” Disse una monaca che si trovava accanto al suo letto. “Come vi sentite? Va meglio? Ricordate cosa è successo?” Sorrise. “Avete perso conoscenza mentre eravate nel piccolo cimitero insieme a lady Vicenzia.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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