Atlia... Cairius... Reinz e Davis... l’ultimatum...
Ero completamente in balia di quelle visioni, ormai... mi sentivo debole al loro confronto ed incapace di opporvi la benché minima resistenza. Mi sentivo sbalzata da un luogo all’altro, da una sensazione all’altra... e ne ebbi paura. Mi ero già sentita così in passato, era accaduto subito dopo il nostro arrivo al Belvedere... quella volta, però, c’era Guisgard con me. Adesso lui non c’era, era lontano, non sapevo dove... ed io mi sentivo tratta via dal mio corpo troppo spesso... iniziai a sentirmi tesa, dunque, agitata... iniziai a sentirmi debole e spaventosamente vulnerabile...
Ed allora la mia mente corse di nuovo a lui, pensandolo forte... tanto forte da costringermi a restare nel mio corpo...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Sei impertinente, Talia.” Disse la duchessa con tono ritornato immediatamente fermo, destandola da quella visione. “Parli di cose che non conosci e delle quali ignori il valore. Sai quanti imbroglioni sono venuti da me con quel nome? Quanti hanno approfittato per torcermi denaro e terre? Anzi, da oggi in poi non pronunciare più quel nome in mia presenza. Intesi?”
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Sollevai gli occhi sulla duchessa... non potevo vederla, ma potevo sentire la sua presenza di fronte a me con assoluta chiarezza...
“I vostri soldi?” sussurrai “Le vostre terre? Milady, a me non interessa niente di tutto questo, non saprei che cosa farmene dei vostri soldi e meno ancora bramo le terre in cui siete signora. Non pronuncerò più quel nome, se è davvero questo ciò che desiderate... ma sappiate che ciò che perseguo è ben altro: verità, risposte, pace... la mia pace, poiché non ne avrò finché non avrò assolto il compito cui sono chiamata. E ciò, credetemi, non mi rallegra!”
Per molti attimi continuai a tenere i miei occhi immobili su di lei... con essi, infatti, io non potevo certo osservare e studiare la donna come avrei voluto, ma lei invece poteva guardare nei miei e riconoscere la sincerità delle mie parole.
Sospirai, infine, e li abbarrai appena...
“C’è un profumo gradevole, qui...” dissi in tono leggero, cambiando discorso come se niente fosse accaduto “Sono fiori... fiori di campo. E ve ne sono molti...” la mia voce si perse per un attimo in quella sensazione, poi sorrisi “Si, un profumo davvero gradevole!”