Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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“Un momento.” Disse Guisgard, alzandosi dal tavolo ed interrompendo il menestrello. “I personaggi di questo racconto...” avvicinandosi al cantore “... quei nomi...”
“Ehi, voi!” Gridò uno dei presenti al cavaliere. “Perchè avete interrotto il racconto?”
“Quei nomi...” fissando Guisgard il menestrello “... chi sono?”
“Insomma, tornate a sedervi!”
“Al diavolo!” Voltandosi Guisgard. “Andatevene al diavolo!”
“Cosa hai detto?” Alzandosi quello. “Prova a ripeterlo!”
“Calmi, calmi.” Disse Umans, avvicinandosi a Guisgard e riportandolo al suo tavolo. “Ascoltiamo il resto e scopriremo tutto... continua, menestrello!”
Il menestrello allora riprese il suo racconto...
Il giorno seguente la vita riprese a scorrere semplice e chiassosa a Solopas.
La polvere e il vento continuavano, come sempre era stato e sempre sarà, a caratterizzare le giornate della piccola cittadina.
E quando giunse il primo pomeriggio, la locanda di Philow vedeva, come ogni giorno, radunarsi gli uomini del posto a chiacchierare e bere, per rilassarsi dopo la dura mattinata di lavoro che il poderoso Sole della tundra rendeva sempre pesante e sfiancante.
“Vi dico che è andata proprio cosi!” Disse Vision ai suoi increduli ascoltatori. “Ho udito questa storia da alcuni mercanti che hanno fatto sosta a Solopas ieri pomeriggio!”
“Vuoi dire” chiese stupito Hunz “che quel tipo ha sconfitto un mercenario solo per una stupida sfida?”
“Proprio cosi, amico mio!” Annuì Vision.
“E di cosa vi meravigliate?” Intervenne Palm. “State parlando di Feudis, uno dei peggiori criminali della frontiera! E’ il capo della feroce banda Torix, che assale carovane, borghi isolati e piccole ville lungo strade e sentieri. Si dice che sia il più abile guerriero dell’intera frontiera settentrionale!”
“Infatti” aggiunse Vision “e i testimoni giurano che così lo hanno chiamato i suoi due compari! Quel tizzone d'Inferno era proprio il temibile Feudis, il più feroce criminale della zona!”
“E perché mai ha ucciso quel capitano di ventura?” Chiese incuriosito Hunz. “Dopotutto era disarmato e la sua banda aveva razziato tutto il possibile. Senza dimenticare poi che avevano sgominato tutti gli altri membri della pattuglia di guardia!”
“Semplice, vecchio mio!” Rispose lesto Palm con l’aria di chi conosce a fondo questo genere di situazioni. “Feudis è ossessionato dalla sua stessa fama! Non concepisce che possa esistere un guerriero più abile di lui!”
“E non vi è, credetemi, un combattente più abile ed in gamba di Feudis!” Sentenziò Vision.
“Vi sbagliate, Vision.” Intervenne in quel momento una voce alle loro spalle. “Feudis non è il miglior combattente della frontiera.”
Tutti si voltarono stupiti e incuriositi verso quella voce.
Era Andros, che aveva ascoltato a lungo i loro racconti.
“Cosa ne sapete voi di queste cose, Andros?” Chiese quasi con noncuranza Palm.
“Feudis è molto abile, non lo nego...” rispose Andros con un sorriso quasi di beffa. “... ma non è il migliore fra gli spadaccini.”
“Come fate a dirlo?” Chiese Hunz stupito da quei discorsi di Andros.
“Semplice...” rispose questi “... perché io conosco il miglior guerriero della frontiera.”
Tutti lo fissarono allibiti e confusi.
“Vi prendete gioco di noi, Andros!” Esclamò Palm, senza dare molta importanza alle parole del giovane.
“Philow, mi servireste da bere, per favore?” Chiese Hero al locandiere. “Birra, perpiacere.”
Tutti furono meravigliati da quella richiesta.
“Di solito non bevete mai alcolici, voi…” disse il locandiere.
“Oggi mi va.” Rispose Andros con uno strano sorriso.
E dopo aver svuotato tutto il suo boccale, rivolgendosi a tutti i presenti, disse:
“Parlate di guerrieri e cavalieri. Ma li conoscete davvero? Ne avete mai visto uno in azione? Sapete cosa vuol dire colpire un uomo e lasciarlo agonizzante nelle lamiere della sua corazza? No, voi parlate di cose che non concepite nemmeno…”
Poi rivolto a Palm: “Guidate tutto il giorno una carretta colma di concime e letame, ma sapete che differenza c’è tra quella ed un destriero armato pesantemente? Sapete dare la caccia a mucche, maiali e polli… ma non immaginate nemmeno cosa significhi combattere contro un cavaliere bardato di ferro, che si muove e attacca ad una velocità che frantuma i vostri più semplici ed immediati pensieri! Non immaginate nemmeno cosa si provi a seguire un nemico attraverso la fessura del proprio elmo, dove perderlo vuol dire essere scoperti, senza difese, alla mercè della sua lancia o della sua spada! Capite di cosa sto parlando, Palm? Lo capite o sapete solo raccontare storie di cavalieri dopo aver bevuto con i vostri amici?”
“Sembrate molto esperto di queste cose, Andros…” intervenne Hunz profondamente colpito dalle parole del giovane.
“Già...” chiese Vision “... come fate a conoscere tanto bene questo genere di faccende?”
“Semplice, amici miei…” rispose Andros con un ghigno quasi visionario “… perché sono io il miglior cavaliere di tutto il ducato!”
Un irreale silenzio calò nel locale a quell’incredibile dichiarazione.
Rotto solo, dopo alcuni istanti, da Palm che rispose quasi con disprezzo:
“La birra ed il Sole vi hanno dato di volta al cervello!”
“Lo immaginavo, Palm.” Disse sarcastico Andros. “Sapevo che avreste risposto così. E sta bene. Radunatevi tutta nella piazza. Inizia lo spettacolo!”
Detto questo corse via dal locale.
Attraversò di corsa la strada principale della cittadina, passando proprio davanti al suo emporio.
Qui fu visto da Chymela.
La ragazza si era accorta dello stato in cui si trovava il marito e vedendolo andare verso la vecchia miniera sentì il cuore come fermarsi.
Sapeva che quegli antichi fantasmi avevano ancora una volta vinto Andros...
La duchessa non rispose a quella domanda di Talia.
Un irreale silenzio scese nella sala.
“Ci sono molti ritratti in questo castello...” disse all'improvviso, rompendo quel silenzio “... ed ancor più nel palazzo di Capomazda... e talvolta i ritratti sono come fantasmi... ti perseguitano, ti tormentano...” esitò “... ma non voglio parlare di queste cose ora... hai fame?” Chiese alla ragazza. “Io si...” e suonò il campanellino.
Un attimo dopo, Paolo si presentò nella stanza.
“Portateci qualcosa di fresco...” disse la duchessa “... succo di frutta... e dei biscotti.”
“Si, milady.” Annuì Paolo, per poi uscire.
“Non devi mai fare troppe domande.” Rivolgendosi la duchessa a Talia. “Potresti rischiare di apparire invadente, o peggio ancora interessata. Le persone in genere amano che gli altri si interessino a ciò che fanno o dicono. Tu invece non devi mai concedere troppo la tua attenzione o il tuo interesse agli altri. Mai. Neanche a chi ti è superiore per sangue o ruolo. A loro devi rispetto, obbedienza, lealtà. Non interesse. Rammentalo, Talia.”
In quel momento alcuni servitori portarono ciò che la duchessa aveva chiesto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 14-06-2012 alle ore 16.56.02.
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