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Vecchio 12-06-2012, 02.21.51   #2370
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
A quelle parole di Talia, la duchessa si alzò di scatto.
“Piccola impertinente...” disse per poi cominciare a tossire forte.
“Milady!” Avvicinandosi a lei Paolo. “Non dovete agitarvi!”
“E smettetela di trattarmi come se fossi impedita!” Fissandolo la donna. “Sono giunta qui perchè le troppe premure della corte di Capomzada mi davano ai nervi! E non voglio preoccuparmi anche delle vostre sciocche ed inutili cure!”
Paolo chinò il capo.
“Se non sbaglio” continuò la duchessa senza smettere di guardare il suo servitore “vi avevo detto di occuparvi di questa ragazza e di renderla almeno presentabile. Obbedite.”
“Si, milady.” Annuendo Paolo.
L'uomo prese allora con sé Talia e la condusse in una grande sala, per poi affidarla alle cure di alcune servitrici.
Queste, così, prepararono con cura la ragazza, lavandola e profumandola come si conveniva per una degna dama di compagnia e abbigliandola, infine, con un abito all'altezza del suo nuovo ruolo.
Paolo, ritornò dunque per riprenderla e riportarla dalla duchessa.

Le acque del fiume erano scure ed inquiete e nulla sembrava riflettersi su di esse.
Neanche la Luna che, pallida ed enigmatica, risplendeva silenziosa e mutevole nello sterminato cielo di Faycus.
La ragazza fissava immobile quelle acque, forse in cerca di un volto o di un cenno che la chiamassero a sé.
Ma anche il fiume sembrava non riconoscerla più.
“Smettetela” disse il capitano Cairius avvicinandosi a lei “di fissare quelle acque. Sapete quante prostitute, quante ladre, zingare, vagabonde o semplicemente povere pazze emergono ogni nuovo giorno da ogni fiume che attraversa ciascuna città del mondo? Ragazze senza più nome, né volto, né valore. E sapete qual'è la cosa peggiore? L'indifferenza o la pietà della gente che assiste a quegli spettacoli.” La fissò, cercando di leggere, attraverso gli occhi di lei, ciò che attraversava la sua mente ed il suo cuore. “Perchè siete fuggita da quel convento? Vi trattavano male? Erano cattive con voi? O forse vi hanno cacciato loro, perchè vi ritenevano una povera pazza? Una folle visionaria da abbandonare al suo destino?”

Paolo bussò e quei colpi sulla porta destarono Talia da quella misterioso ed angosciante visione.
“Milady, la vostra dama di compagnia è pronta.” Entrando con la ragazza nella sala.
La duchessa si voltò allora a fissare Talia, come a volerla studiare con molta attenzione.
“Andrebbe pettinata un po' più decentemente.” Mormorò la donna. “Ha dei bei capelli... e forse qualcosa sulle gote, della polvere di gerani, per ravvivare un po' quel pallore... e poi l'andatura... oh, assurdo...” scuotendo il capo “... assurdo... il volgo è capace di mutare una ragazza in qualcosa di inconcepibile e del tutto aliena al buon gusto e ai dettami della cortesia... e non si poteva abbigliare in maniera più appropriata?”
“Quest'abito” disse Paolo “era tra i vostri preferiti, milady.”
“Forse quando ad indossarlo è una ragazza cresciuta in un contesto civile.” Infastidita la duchessa. “E sia, non posso e non voglio adirarmi per una plebea. Potete andare...” facendo un cenno a Paolo.
“E del ladro catturato insieme alla ragazza?” Domandò il servitore. “Cosa ne facciamo, milady?”
“Non posso pensare a tutto ora!” Esclamò la donna. “Del resto sono qui per rilassarmi! Ci penserò dopo. Ora lasciateci.”
Paolo mostrò un lieve inchino ed uscì.
“E sia...” mormorò lady Vicenzia “... cerchiamo di fare del nostro meglio per una convivenza perlomeno accettabile... quando sei in mia presenza è bene che tu sappia cosa fare e cosa dire, ma soprattutto cosa non fare e non dire... io non concepisco che vengano usate in modo improprio parole come libertà, verità e giustizia... il popolo non può comprendere il loro senso e trovo insopportabile ascoltare qualcuno parlare di ciò che non conosce... tu hai qualche convinzione religiosa? Sappi che ogni giorno viene celebrata una messa al castello e voglio che tu sia con me ad ascoltarla... inoltre alle tre in punto di ogni pomeriggio io recito i Divini Misteri del Santo Rosario e per nessuno motivo al mondo voglio essere disturbata... ora raccontami di te, Talia... del luogo in cui sei cresciuta e del perchè sei giunta a Faycus...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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